È successo di nuovo...: Italia-Macedonia del Nord 0-1
- Il Napoletano Espanso
- 25 mar 2022
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 1 apr 2022
di Alessandro Spinoccia

Sono qui per parlarvi non tanto della partita disputata giovedì al Renzo Barbera contro la Macedonia del Nord, quanto più per fare alcune riflessioni su questa disfatta.
La sfida, che si presumeva facile fin dall’inizio, in realtà tale si è rivelata durante la partita, infatti abbiamo visto la palla solo tra i piedi degli azzurri e raramente tra quelli degli avversari, il possesso è stato però sterile e con giocate prevedibili. Se, da una parte, non siamo riusciti a sfruttare le poche occasioni avute incapaci di finalizzare, come ad esempio in occasione del gravissimo errore di Berardi che a porta vuota ha lasciato partire un tiro lento, che ha permesso al portiere avversario di riprendere la posizione e bloccare la palla, dall’altra neppure la fortuna ha giocato in nostro favore, perché identicamente a come successo nel 2017 con la Svezia la porta dei rivali sembrava stregata. La Macedonia del Nord, dal canto suo, è riuscita a mettere a segno il goal della qualificazione al turno successivo, che disputerà col Portogallo, grazie ad uno dei soli due tiri che ha fatto. Il calcio purtroppo è questo e se non chiudi la partita basta un solo episodio a tuo sfavore per perderla.
Questa disfatta a mio parere è più grave e deludente rispetto a quella del 2017 con la Svezia, perché se nel primo caso avevamo una squadra priva di identità e con un allenatore che non è stato capace di costruirla, questa volta la squadra e l’allenatore ce li avevamo e come! Solo che già da settembre, quando siamo rientrati a giocare dopo il trionfo a Wembley, l’Italia è tornata a giocare con una testa diversa, non era più l’Italia di Euro 2020, quella con gioco, grinta, tattica e intelligenza, quella che qualunque avversario le si metteva contro vinceva e quella che tutti temevano. Infatti, escludendo la goleada con la modestissima Lituania, gli azzurri hanno raccolto solo 4 punti con Svizzera, Bulgaria e Irlanda del Nord.
Magari non saremmo andati comunque al Mondiale perché saremmo stati eliminati dal Portogallo di Ronaldo in casa loro, ma almeno ci saremmo presi un’eliminazione in parte giustificata anche dallo sfortunatissimo sorteggio che ha visto mettere contro le due più forti squadre dei play-off nello stesso mini-percorso.
Fatto sta che per la seco nda volta di fila (e per la prima nella storia) la Nazionale, con una storia gloriosa e quattro titoli mondiali alle spalle, non riesce a raggiungere il minimo obiettivo richiesto: presentarsi ai mondiali. Probabilmente io, come altre 60 milioni di persone, torneremo a vedere la nostra nazionale giocare un mondiale dopo 12 anni di assenza, ammesso che ci andremo.
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