Vittima di silenzio: non solo di bullismo
- Il Napoletano Espanso
- 8 ott 2024
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Un normalissimo lunedì mattina, così sembrava quello del 24 Settembre 2024, invece ha sconvolto l’intera comunità di Torre del Greco: alle ore 8:00, poco prima dell’effettivo inizio delle regolari lezioni, in quella che per tutti era soltanto una giornata lavorativa qualunque, nell’Istituto di Istruzione Secondaria Superiore “Eugenio Pantaleo ”, situato in Via Cimaglia, un giovane sedicenne di nome Ciro P. (il cognome non è stato reso pubblico a causa dell’età del ragazzo), affetto da ipovedenza e ritardo cognitivo, toltosi gli occhiali, si è gettato dal secondo piano dell’Istituto: immediatamente professori e collaboratori scolastici hanno dato l’allarme agli organi di competenza e fatto allontanare i ragazzi dall’area interessata.
Molti, quelli accorsi per i soccorsi del caso, lo stesso sindaco di Torre del Greco, Luigi Mennella, si è tenuto costantemente in contatto con il dirigente scolastico, per esprimere vicinanza, annullando anche tutte le manifestazioni pubbliche che si sarebbero dovute svolgere nei giorni seguenti. Il ragazzo è stato trasportato d’urgenza e in pericolo di vita all’Ospedale del Mare a Napoli, ove prima si è dichiarato essere tra la vita e la morte,poi purtroppo se ne è annunciata la scomparsa.
Non si conoscono ancora certamente né le motivazioni né le dinamiche precise di tale gesto, ma tra i ragazzi e le famiglie aleggia l’oscura e terribile ipotesi di bullismo, che avrebbe dilaniato e limitato la vita del giovane Ciro, spingendolo ad un gesto così disperato.
Tale degradante fenomeno è ormai diffuso in ogni parte d’Italia e il 25% dei giovani in età scolastica afferma di essere stato, almeno una volta, vittima di atti di bullismo nella propria vita, ma più c’è silenzio e indifferenza più i bulli sentono crescere il loro potere sulla vita altrui, schiacciando chi non riesce ad opporsi. L’invito per tutti è quello alla partecipazione, al dialogo, alla solidarietà, non solo per se stessi, ma anche per chi non ha la forza di reagire, per chi è più debole e non sa difendersi.
Lo sgomento maggiore è stato proprio da parte dei ragazzi, che vivono sulla propria pelle oggi più che mai il sentimento dell’indifferenza, attraverso anche la normalizzazione di troppi atti anti-sociali, specialmente in ambienti dove l’empatia è quasi totalmente assente: non sono stati in grado di notare la sofferenza di un coetaneo ed eventualmente intervenire, alimentando la spirale di silenzio e vergogna presenti nelle giovani vittime.
Tuttavia, la comunità di Torre del Greco ha espresso vicinanza e comprensione per la famiglia del giovane, con l’amara speranza che il silenzio con cui è stato trattata la triste vicenda diventi monito per ricordare l’importanza della propria voce anche per chi non riesce ad usare la propria.
E tu, cosa ne pensi? Dicci la tua!
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