Violenze tra i tifosi: niente trasferte per due mesi
- Matteo Daniele
- 22 feb 2023
- Tempo di lettura: 2 min
di Matteo Daniele

Il calcio, come tutti gli sport, ha come obbiettivo unire e divertire gli appassionati.
Tuttavia, negli ultimi anni, stiamo assistendo ad uno spaventoso aumento dei casi di violenza dovuti ad una diversa fede calcistica. L’ultimo, avvenuto domenica 15 gennaio 2023, ha avuto come protagoniste le tifoserie di Napoli e Roma.
Ma cosa è accaduto e quali decisioni sono state adottate in seguito? Già prima dell’avvenimento, la polizia aveva immaginato possibili scontri tra le due tifoserie storicamente rivali: perciò alle stazioni Autogrill di Montepulciano e Badia al Pino Est, ritenute le due maggiormente in pericolo, erano già posizionate alcune volanti.
I tifosi azzurri erano diretti a Genova per la partita delle 18 contro la Sampdoria, i giallorossi a Milano per Roma-Milan. Secondo alcune fonti, lo scontro sarebbe stato già pianificato e proprio nella stazione di Badia al Pino, la meno controllata, si erano fermati alcuni tifosi azzurri, già armati. Dopo un po’, i giallorossi si sono a loro volta fermati nella medesima stazione di servizio e sono iniziati gli scontri.
I numeri non sono esagerati: c’è stato un solo ferito, ma questo evento indica perfettamente che, da quando gli stadi sono tornati alla massima capienza, gli scontri tra tifosi sono aumentati: si tratta del quarantaquattresimo scontro di questo tipo in un anno, il venticinquesimo in Serie A.
Le autorità si sono immediatamente attivate per rintracciare e sanzionare i colpevoli. Nella giornata di mercoledì, i primi ad essere stati sanzionati sono stati due dei tanti aggressori dal lato romanista, di cui uno dei due aveva già precedenti di questo tipo: nel 2018 era tra coloro che avevano ridotto in fin di vita il pacifico tifoso del Liverpool Sean Cox.
Tuttavia, durante il processo, il giudice ha negato la convalida all’arresto in flagranza differita, ritenendo che, nonostante non vi siano dubbi sulla colpevolezza dei due, non ci sia l’urgenza di una qualsiasi misura cautelare. Nonostante i due tifosi non siano stati puniti individualmente, il ministro Piantedosi, in riunione con Abodi e Gravina, presidente della FIGC, ha optato per una punizione collettiva: si è deciso che per due mesi le tifoserie in questione non potranno sostenere la propria squadra in trasferta.
Sebbene i numeri dello scontro non siano stati smisurati, ritengo che la misura applicata sia molto saggia e giusta, in quanto è importante far capire a tutti i tifosi che il calcio è uno sport e, come tale, non deve essere pretesto di offese e scontri.
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