Valentino Rossi: che fantastica storia
- Il Napoletano Espanso
- 25 ott 2021
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 3 gen 2023
di Matteo Celentano

C’è chi vince una volta sola e chi, invece, lo fa a ripetizione. Nel primo caso parliamo dei campioni, nel secondo delle leggende. Queste ultime sono coloro che continuano instancabilmente a fornire prestazioni di altissimo livello, nutrendosi della competizione, prima ancora che della vittoria. Tuttavia, nello sport moderno, con l’avanzamento delle tecniche e il conseguente appiattimento delle differenze prestazionali, i fuoriclasse in grado di sconfiggere lo scorrere del tempo e dominare per decenni sono sempre più rari. Ciò che fa la differenza è la motivazione: la spinta a performare ad alto livello a lungo termine, una sfida con il tempo e con se stessi per migliorarsi e raggiungere l’apice. Valentino Rossi è uno degli ultimi illustri interpreti di questa schiera.
VR46 vanta 9 iridi mondiali, 115 vittorie, 235 podi, 65 pole position e una lunga serie di svariati record e premi; la sua è una storia di motivazione e di stimoli, che l’hanno spinto a mantenere costante la supremazia sportiva, la forza mentale e la passione per il proprio lavoro. Già, lavoro: non bisogna dimenticarlo. Il grande pubblico è portato a godersi lo spettacolo e ad esaltarsi per il rischio, ma questi Uomini rischiano la vita in ogni istante e avere la testa e la voglia matta di farlo per ventisei anni, di continuare a mettersi in gioco a 42 anni rendono il centauro di Tavullia un campionissimo come pochi.
Valentino con le sue imprese ha fatto innamorare generazioni intere. Brno 1996, Jerez 1999, Phillip Island 2003, Donington 2005, Laguna Seca 2008, Catalogna 2009, Losail 2015, Assen 2017: è stato uno spettacolo veramente per tutti.
Il 46 è riuscito, però, in un’impresa ancora più rara. Campione in pista, ragazzo simpatico e estroverso fuori, Valentino è diventato per moltissimi appassionati nel mondo un personaggio a tutto tondo, un amico, suo malgrado, con cui esaltarsi o sfogarsi, con cui condividere le vicissitudini della propria vita o con cui identificarsi. Valentino è stato prototipo di quello che tutti vorremmo essere: una persona normale, un campione.
Questo è il messaggio più importante di cui si è fatto portatore, messaggio che va ben oltre le corse, e anzi è applicabile in ogni vicenda della vita. In una società sempre più sottoposta alle pressioni esterne e ai pregiudizi, spesso seguire le proprie passioni, sfidando gli ordini precostituiti, sembra impossibile o controproducente. Vale insegna a fidarsi prima di tutto di se stessi, di insistere anche quando tutto dice il contrario e, soprattutto, di provare a costruire la propria felicità. Valentino è stato visto forse anche per questo come un autentico eroe come se ne sono visti pochi nella storia e come, purtroppo, pochi se ne rivedranno in futuro.
Oggi Valentino Rossi ha corso per l’ultima volta in Italia, nella sua terra, a Misano nel circuito Marco Simoncelli (di cui ieri ricorrevano i 10 anni dalla tragica scomparsa) che dall’alto avrà accompagnato il suo grande amico in uno degli ultimi passi della sua lunga storia. Che storia!
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