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Star e politica: quando le celebrità diventano attori principali



Tra le notizie di attualità di questo mese sui social largo spazio trova quella sulle elezioni presidenziali americane, che hanno avuto come vincitore Donald Trump. Entrambi i principali candidati avevano un basso gradimento popolare e forse anche per questo le star del cinema e dello spettacolo hanno voluto pubblicamente esprimere la loro opinione e le loro preferenze rispetto ai vari candidati. Tra i principali troviamo Robert De Niro, George Clooney, Tom Hanks e Julia Roberts dalla parte dei democratici e dall’altra, con i repubblicani, Kim Kardashian, Chuck Norris ed Elon Musk.

 

“Trump vuole vendetta e non si fermerà davanti a nulla pur di ottenerla” dichiara Robert De Niro durante la campagna elettorale di Joe Biden, per ricordare agli elettori la cattiva presidenza che ci fu tra il 2017 e il 2021 con a capo Trump, nella speranza di non farlo tornare al potere. “Se Trump tornasse alla Casa Bianca, potete dire addio alla libertà che tutti diamo per scontato […] Se ce la farà, posso dirlo subito, non se ne andrà mai”

 

Kamala Harris ha ottenuto il sostegno pubblico di alcune celebrità che sostennero i democratici anche nel 2020 come Taylor Swift, Jennifer Hudson e Tom Hanks: quest’ultimo fece la sua prima dichiarazione contro Trump già nel 2016 durante l’11ma edizione del festival del cinema di Roma: l’attore dichiarò “Donald Trump è un vero pallone gonfiato. Non vincerà le elezioni”. Tom Hanks dichiarò anche:“gli Stati Uniti non hanno mai avuto un candidato con tali idee assurde e così pieno di sé come lui”. Anche per queste elezioni Tom si è pubblicamente esposto e, notizia dell’ultima ora, ha ritirato le nomination agli Oscar e dichiarato di voler lasciare gli USA e trasferirsi, con la sua famiglia, in Grecia.

 

Dall’altra parte, coloro che avevano votato Biden quattro anni fa hanno dichiarato che non avrebbero ripetuto lo stesso errore di candidatura.

 

Una vera e propria lotta mediatica causata dalle elezioni c’è stata tra Elon Musk e Jeff Bezos, i due uomini più ricchi al mondo; non è la prima volta che i due si scontrano pubblicamente, ma questa volta la battaglia ha visto protagonista la parte economica, politica e le “ambizioni spaziali” dei due. Il luogo mediatico di questa battaglia è stato X-Twitter, di cui attualmente è proprietario Musk, con un botta e risposta che ha scatenato milioni di appassionati.

La disputa è iniziata con un tweet di Musk nel quale diceva “ho appena saputo stasera a Mar-a-Lago che Jeff Bezos stava dicendo a tutti che Trump avrebbe perso di sicuro quindi avrebbero dovuto vendere tutte le loro azioni Tesla e SpaceX???” L’affermazione ha subito ricevuto circa 40 milioni di visualizzazioni. Bezos, non rimanendo in silenzio, non ha raccolto la provocazione ma dopo meno di 12 ore ha risposto con un semplice “No, non è vero al 100%”. Il proprietario di SpaceX ha replicato con altre affermazioni, tra cui l’accusa sulla pigrizia del rivale: “spende troppo tempo nella vasca idromassaggio e troppo poco a lavorare per Blue Origin”.  

 

Jeff Bezos ha deciso di non schierarsi, alcuni credono che sia per ingraziarsi Trump, altri invece perché appoggiare uno dei candidati - in questo caso Kamala Harris - alimenterebbe la convinzione che il Washington Post non sia una testata indipendente come vanta, ma che abbia un preciso orientamento politico.

 

Le elezioni americane da sempre coinvolgono personaggi pubblici che esprimono le loro idee e cercano di influenzare il voto degli elettori: attori, cantanti, sportivi e persone famose non sono più solo osservatori ma partecipanti attivi che esprimono la propria opinione e trasformano la politica in un vero e proprio spettacolo in puro “American Style”.

Questo fenomeno solleva degli interrogativi: “Quando le star americane dovrebbero intervenire e quando dovrebbero restare semplici osservatori?” “Dov’è la credibilità in elezioni in cui il popolo segue i loro idoli come Taylor Swift o Robert De Niro e non più i programmi elettorali?” “È opportuno che personaggi di spicco intervengano nel processo democratico?” “Qual è il sottile margine tra spettacolo, economia e politica?”

Una cosa è certa: il confine sta diventando sempre più sottile e il loro intreccio determinerà il futuro del panorama politico americano e, forse, non solo. 

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