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11/09: un evento che non è mai finito



È l’11/09/2001, una data ormai nota a tutti noi e che segna l’evento più importante della storia contemporanea: l’attentato alle Torri Gemelle. Questo è il più grande attentato avvenuto sul suolo statunitense e ha avuto un grandissimo impatto mediatico in tutto l’Occidente, fortissimo ancora oggi.

 

Tutti ricordiamo come andò quella mattina: furono 4 gli aerei di linea dirottati da 19 terroristi, probabilmente affiliati all’organizzazione di Al-Qāʿida. 2 di questi furono diretti contro le Torri Gemelle del World Trade Center (uno dei più importanti poli economici del mondo), che andarono in fiamme e crollarono in meno di 2 ore, un altro contro il Pentagono, la sede del Dipartimento di Difesa e l’ultimo verso la Casa Bianca, ma cadde in Pennsylvania per la ribellione dei passeggeri che forse avevano capito che non c’erano molte speranze. Sarà perchè l’evento è avvenuto in Mondovisione, sarà per i numerosi aneddoti che ne sono stati raccontati successivamente, pensiamo al The Falling Man, una foto in cui viene catturata una persona che cade nel vuoto a testa in giù nel disperato tentativo di evadere alle fiamme e divenuta poi celebre, ma l’11/09 è una data cruciale per la storia del XXI secolo.

 

Quasi 3000 furono le vittime dell’attentato, tra cui i 19 terroristi, e oltre 6000 i feriti. Sin da subito l’FBI si è impegnata a cercare i responsabili dell’attentato, facendo subito ricadere i sospetti su Al Qaida, un’organizzazione terroristica che aveva il proprio cuore pulsante in Afghanistan e che era allora guidata dal saudita Osama Bin Laden, uno dei ricercati più pericolosi del mondo secondo i servizi segreti statunitensi. Le motivazioni di questi sospetti furono dettate dalle continue minacce verso l’Occidente di Bin Laden, che invitavano gli USA ad allontanare le proprie truppe dai paesi islamici come la Palestina, l’Arabia Saudita e la Somalia. Inizialmente Bin Laden negò di essere coinvolto nell’attentato, affermando che quelli fossero “terroristi con motivazioni proprie”. 3 anni dopo però, prima delle elezioni presidenziali del 2004, Bin Laden annunciò in un comunicato video di essere il mandante e organizzatore dell’attentato, che organizzava dal 1998, ossia da quando aveva rilasciato il suo secondo fatwa (un insieme di direttive del diritto islamico) come ultimatum contro gli USA.

 

Gli obiettivi dell’attentato non sono stati evidentemente scelti a caso: le Torri Gemelle erano allora uno dei centri economico-commerciali più importanti del mondo, tanto che dopo l’attentato molti statunitensi persero il lavoro e ne risentì l’economia americana stessa, inoltre fu attaccata la sede del Dipartimento di Difesa, il Pentagono, e il centro vitale degli Stati Uniti d’America, la Casa Bianca. Da quel giorno l’intero mondo cambiò da molti punti di vista. Prima di tutto ci furono degli altri attentati in USA e in Europa, come a Madrid l’11 marzo del 2004 e Londra il 7 luglio 2005.

 

Negli anni a venire una nuova organizzazione, l’ISIS, ha compiuto nuovi attentati, tra questi il più famoso è quello avvenuto alla sede del giornale satirico Charlie Hebdo nel 2015. L’America e la NATO non sono stati con le mani in mano, in pochi mesi prepararono una lunga spedizione in Afghanistan, in cui si riteneva che il governo talebano avesse dato spazio ad Al Qaida di evolversi. In 10 anni, il territorio afgano è stato colpito da raid, assedi e bombardamenti da parte degli americani, tanto da far cadere lo stesso governo talebano, sostituito da uno fantoccio filo-occidentale.


Poco dopo gli americani invasero anche il Pakistan, dove nel 2011 uccisero lo stesso Osama Bin Laden, sebbene il Pakistan avesse aiutato le truppe americane ad entrare in Afghanistan e l’Iraq, che secondo il Presidente Bush aveva partecipato con l’Iran e la Corea del Nord all’attentato dell’11/09. Inoltre, in tutti i luoghi pubblici aumentarono i controlli per la sicurezza dei cittadini, inevitabilmente anche negli aeroporti e nei municipi, e si incentivò lo sviluppo di tecnologie come gli scanner e il riconoscimento facciale a questo scopo. Dopo l’attentato, ci fu anche un radicale cambiò di mentalità verso il mondo islamico, infatti da allora molti li etichettano come un popolo violento e belligerante.

 

Non furono poche le aggressioni, a volte gli omicidi, ai danni di arabi e musulmani innocenti negli anni successivi all’attentato, soprattutto negli States. In Europa e in America infine, le politiche estere e per l’immigrazione si fecero sempre più rigide, da un lato l’obbligo della NATO di aiutare gli USA nelle loro guerre, che hanno causato quasi 200000 morti tra cui 50000 civili, dall’altro la paura generata da un evento di tale portata. 

Analizzando le modalità e il contesto in cui Al Qaida e l’ISIS sono nate e hanno avuto la loro espansione, anche in Europa, è facile capire che queste organizzazioni non sono semplicemente organizzazioni criminali come le mafie italiane, ma specie di “eserciti” le cui azioni sono però dettate dall’odio incondizionato, dal razzismo e dall’ignoranza.

 

Infatti Al Qaida nasce durante l’invasione dell’Afghanistan e, dopo aver organizzato gli attentati, è stata la causa della seconda invasione, che porterà ad un maggiore controllo del Medio Oriente da parte delle truppe americane anche oggi. Sicuramente dopo questi attacchi agli USA non ha gravato avere governi, da loro controllati, in zone ricchissime di petrolio e di minerali come carbone e ferro. Se la risposta islamica, che vedeva gli americani come “gli Infedeli” e che per questo meritassero di essere attaccati, è stata dettata dall’odio religioso, sicuramente nella risposta, ed anche in passato, l’Occidente non si è risparmiato, e come sempre coloro che ne hanno risentito sono stati i cittadini e gli eserciti americani ed afgani.

 

Da allora la propaganda politica dell’Occidente si è basata sull’odio verso queste popolazioni, guardiamo alla propaganda contro l’immigrazione e l’inclusione degli immigrati, accentuatasi dal 2015 dopo i nuovi attentati dell’ISIS, che presenta lo “straniero” come un essere radicato e violento. Pensiamo che nel conflitto medio-orientale, nonostante le violenze di Hamas ai danni degli israeliani e i giornalieri bombardamenti israeliani ai danni della striscia di Gaza dove migliaia di bambini stanno morendo a causa di malattie e scarsa igiene, l’Occidente sta parteggiando per Israele e non sta cercando il cessate il fuoco contro i “terroristi”.

 

Ogni evento che avviene, che è avvenuto o che avverrà nella nostra storia deve essere sempre esaminato e studiato con le pinze, è importante capire quali sono state le cause e le conseguenze. Spesso i potenti e i politici tentano di vedere una sola faccia della medaglia, cercando di sputare odio contro gli avversari, ma noi esseri senzienti e cittadini del mondo abbiamo il dovere di scavare e andare a scoprire ciò che è meno conosciuto e i dettagli meno citati dalle nostre televisioni. Solo così si potrà abbattere l’ignoranza alla base di tutti i conflitti internazionali e dell’odio religioso e razziale.

 

E tu, cosa ne pensi? Dicci la tua!

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