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Serena: it's just crazy until you do it!

Aggiornamento: 3 gen 2023

di Antonio Maisto



Serena Williams è una tennista statunitense nata da papà Richard (figlio di emigrati nigeriani) e mamma Oracene, allenatrice di tennis.


Il tennis arriva nella sua vita in modo immediato, passando prima da sua sorella maggiore Venus. Per arrivare al soprannome “The Goat” che simboleggia il significato di migliore nel suo sport, Serena ha dovuto lottare contro razzismo, ingiustizie, lotte fisiche e soprattutto contro se stessa, anche grazie al contributo del continuo e violento body-shaming.


Sin da subito Richard, vedendo le sue due bambine prodigio, affermò che sarebbero state per anni ed anni le migliori nel campo e che, per un bel po’, non avrebbero lasciato spazio per la vittoria ad alcuna giocatrice, e cosi fu. Infatti grazie al possesso del suo servizio potente e preciso, adornato di smash fantastici e diritti barcollanti per le avversarie, Serena grazie alla sua potente ed atleticissima personalità, arriverà a conquistare ben presto il suo primo titolo slam, infatti nel 1999, a soli 18 anni è giornata di festa per la famiglia Williams che porterà a casa la futura tennista migliore di tutti i tempi.


Nonostante le tre medaglie d’oro ai giochi olimpici e gli svariati record raggiunti, la carriera della Williams non è sempre stata una passeggiata, tant’è vero che nel 2003, Serena deve subire i colpi della morte violenta della sorella Yetunde. Ma prima di ciò, nel 2001 si verifica un avvenimento importante, è in programma la semifinale dell’Indian Wells tra le due sorelle Williams, ma tre minuti prima dell’inizio del match, l'organizzazione del torneo annuncia il ritiro di Venus per una tendinite e Serena va in finale senza giocare.


Venus dichiarerà poi di aver notificato gli organizzatori del ritiro ben prima del comunicato dato al pubblico, ma la furia e l’odio si sono già buttati su una Serena diciannovenne, che sul campo della finale, sopraffatta dalle emozioni negative, perderà. Difatti la campionessa viene accolta in campo da fischi, boati e cori razzisti che le rimarranno per sempre dentro, ma ben quattordici anni dopo, stesso torneo, maturità differente, entra in campo SERENA, anche stavolta accolta da urla, ma stavolta sono urla positive, lacrime, applausi e sostegno che emozionano chiunque sia in campo li quel giorno.


Ebbene si, la regina assoluta del tennis, è in continuo combattimento, ma nonostante il parto difficile, le complicazioni, l’embolia polmonare e i suoi trentanove anni, concorre ancora per vincere il record dei record, il tanto amato e bramato ventiquattresimo slam. Se ce la farà o no a vincerlo, sicuramente Serena non potrà pentirsi di quanto fatto nella sua stupenda carriera e non dovrà avere rimpianti grazie ai continui traguardi a cui è arrivata.

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