Scarcerato Patrick: un traguardo per l’umanità
- Il Napoletano Espanso
- 7 dic 2021
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 19 lug 2023
di Paolo Calandra

Oggi, 7 Dicembre 2021, un tribunale egiziano ha ordinato la scarcerazione di Patrick Zaki, lo studente egiziano detenuto in Egitto con motivazioni politiche, anche se formalmente con l’accusa di “diffusione di notizie false dentro e fuori il paese”. Dopo 668 giorni di rinvii, sembra essersi riaccesa una luce alla fine di un lungo tunnel, la speranza di rivedere Zakilibero. Patrick non è però stato assolto, rimane comunque ancora sotto processo, con l’appuntamento rimandato a Febbraioper la definitiva parola fine.
Oggi, forse, vede compiersi il termine di questa odissea, ma è doveroso domandarsi il perché di questi due anni di carcere, è necessario indagare ed essere consapevoli di ciò che è successo al giovane studente egiziano.
È disumano solo il pensiero che un ragazzo possa essere incriminato ed incarcerato per quasi due anni senza certezze, senza prove e soprattutto nella totale oscurità, con l'assenza di notizie e informazioni sulla sua condizione.
Finalmente arrivano i primi segnali positivi, ma arrivano dopo una lunga battaglia, dopo un periodo di grande sofferenza e di indifferenza da parte dei governi. C'è stata una disattenzione sul caso Zaki non trascurabile, una pigrizia nell'agire in modo decisivo e diretto: dietro l'incarcerazione di Zaki si cela una fitta rete di intrecci e di alleanze politiche. Nonostante spesso i politici ostentino parole per la liberazione di Zaki, effettivamente non è stato fatto niente affinché egli venisse liberato.
Il governo italiano non si è mai schierato con fermezza e non è mai intervenuto in maniera netta: nonostante il caso abbia attirato l'attenzione internazionale, lo stato italiano non gli ha mai concesso la cittadinanza.
Il calvario vissuto in prima persona da Zaki e da noi supporter dei diritti umani poteva, anzi, doveva essere non solo evitato ma quantomeno risolto in tempo minore, eppure così non è stato.
Questo caso ci riguarda più di quanto possiamo immaginare.
Abbiamo assistito all'abolizione dei diritti umani, alla prevaricazione del valore economico e del potere: ciò rappresenta una grande sconfitta non per il singolo, bensì per l'intera umanità. Oggi è toccato a Zaki, uno dei tanti, un innocente, un giovane studente, un domani potrebbe succedere a chiunque; ciò mi inquieta, non mi fa sentire tutelato dal governo, il quale dovrebbe fornirci protezione.
Noi, cittadini del mondo, ci batteremo sempre per l'affermazione e la tutela dei nostri diritti.
Non perderemo mai la speranza di vivere in un mondo giusto. Speranza non è solo ottimismo, speranza è avere il coraggio di far valere i propri ideali, è la forza di battersiper la creazione di un mondo più equo, di sostenere una società onesta, una civiltà che rispetti i nostri diritti.
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