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La verità dietro un semplice acronimo


L’acronimo è un nome formato dalle iniziali di altre parole, ma cosa si nasconde dietro a delle semplici lettere unite? Qual è il vero significato che si cela dietro a poche lettere?


Gli acronimi possono avere infiniti significati e essere associati a una moltitudine di elementi, anche di diversa natura. Possono essere utilizzati, osservati o uditi quotidianamente, e molto spesso non si conosce il vero significato che possono racchiudere. Ogni giorno si possono creare e conoscere nuovi acronimi, ed è fondamentale la diffusione opportuna del loro significato.

In una società moderna come la nostra, la diffusione delle informazioni, anche delle più insignificanti, avviene grazie ai mass media e, soprattutto, ai social media.


I social media rappresentano il mezzo comunicativo più veloce per diffondere informazioni e, molto spesso, su queste piattaforme possono nascere i trend, vere e proprie tendenze che portano alla diffusione mondiale di notizie e informazioni.


Un trend che sta spopolando sulla piattaforma TikTok è legato all’acronimo “TCTAB”. Ciò che cattura l’attenzione di chi osserva è il modo in cui il trend si è diffuso così rapidamente e il significato che si racchiude dietro a queste semplici cinque lettere.


L’acronimo riprende il titolo della canzone “The Cut That Always Bleeds” di Conan Gray. La canzone parla del dolore che si può provare dopo una rottura di una storia d’amore e di come, anche se si riesce a superarla, rimarrà "la ferita che sanguinerà sempre".

Il significato racchiuso in queste poche e semplici parole è stato ripreso da altri utenti che hanno rappresentato la loro ferita che non guarirà mai. Alcuni hanno raccontato il dolore dopo una perdita, altri quello causato da un evento traumatico, da un semplice messaggio o commento che li ha portati a rimuginare su se stessi all’infinito. In questo modo, si sono allontanati dal testo della canzone a cui si ispira il trend, ma hanno usato il messaggio per affrontare il proprio dolore.


Il trend è riuscito a trattare un argomento delicato per chi, molto spesso, non riesce ad affrontarlo e cerca di espiare il proprio dolore. Ha dato la possibilità di guarire, donando a un semplice acronimo e a un video una funzione quasi catartica. Molti sono riusciti a ritrovare una valvola di sfogo in un semplice video, cercando aiuto, in maniera non convenzionale, per poter guarire, rendendosi vulnerabili su una piattaforma che spesso non è clemente con chi condivide le proprie ferite.


Nonostante le varie critiche o i commenti negativi che sono nati dopo la pubblicazione dei video, gli utenti hanno continuato a raccontare la propria esperienza e storia, e involontariamente hanno diffuso un elemento fondamentale per la guarigione dal dolore, di qualunque natura sia: la condivisione e la discussione. Grazie al coraggio dei primi video, molte persone hanno deciso di condividere ciò che stavano provando, comprendendo che non tutto deve essere dato per scontato. Le persone non devono fermarsi all’apparenza, credendo che, anche se il tempo passa, il pesante macigno che ci si porta dietro scompaia. Spesso si dà per scontato che un'azione, una parola o un semplice commento non possano portare a una grande reazione, eppure il dolore può manifestarsi in modi diversi, colpire in modi diversi e soprattutto guarire in modo diverso e in tempi diversi.


Il trend ha dato la possibilità di analizzarsi e di rendersi conto di come agire per migliorarsi, e dell’importanza nel chiedere aiuto, anche in maniera diversa. Le risposte positive di conforto e la condivisione sotto i video hanno portato al racconto di altre esperienze, e hanno fatto capire che il dolore non deve essere sempre superato, ma può diventare una parte di noi che ci aiuta a crescere.


Tutto questo è nato da cinque semplici parole, da un semplice acronimo, da un semplice video, e qualcuno non si è più sentito solo e schiacciato dal peso della sua situazione.


E tu, cosa ne pensi? Dicci la tua!

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