top of page

Saman Abbas: quanto costa la libertà

di Andrea Sellitti



La storia che andremo ad evidenziare è a dir poco la più raccapricciante. Un esempio di come la libertà di una persona, se contrapposta ad un ideale religioso, può condurre a un tragico destino.


Ci troviamo a Novellara, nell’Emilia Romagna; è il novembre 2020. Saman Abbas, ragazza pakistana all’epoca diciassettenne, vuole vivere una vita come tutti i ragazzi della sua età, trovare un fidanzato e sposarlo, studiare, uscire con gli amici, prendere la patente e così via dicendo. I genitori però le pianificano un futuro ben diverso: hanno già scelto il suo sposo in Pakistan e stabilito la data del matrimonio. Un matrimonio combinato al quale Saman si oppone cercando un appiglio, una qualsiasi ancora di salvezza. Ruba dei soldi in casa e raggiunge in Belgio un ragazzo conosciuto sui social. Quando il denaro finisce lui la allontana ed è costretta a tornare a casa. La famiglia reagisce ancora più duramente, ora è controllata a vista anche dallo zio Danish Hasnain, i cugini Ikram e Nomanhulaq.


Dopo poche settimane, Saman decide di denunciare l’accaduto e per alcuni mesi viene ospitata in una comunità e qui conosce un altro ragazzo e se ne innamora follemente, Saqib Ayub. Gli Abbas, subito dopo appresa la notizia, minacciano la famiglia del ragazzo in Pakistan, parlando loro del concetto di “onore”, di “tradizione” e di “parola data, fondamentali secondo la loro religione.


È il 19 novembre 2020 e la madre scrive alla ragazza il giorno dopo del suo diciottesimo compleanno. I messaggi recitano: “tuo padre ti ha perdonato. Ci manchi, vogliamo vederti, faremo come dici tu”. Saman, ingenuamente si fida e nei mesi successivi decide di ritornare a Novellara con l’intento di recuperare i suoi documenti per andare a vivere dal suo fidanzato nel Lazio e iniziare una nuova vita. Ma non sapeva che il bacio postato sui social con Saqib, sarà l’ultimo della sua vita.


Litiga ancora col padre e lo zio, viene minacciata, picchiata. La sera del 30 aprile 2021 sente parlare tra loro i familiari, la madre dice “non c'è più niente da fare”, lei capisce di essere in pericolo. Le hanno tolto il telefonino, ma prende quello del fratello per inviare un messaggio al fidanzato, sarà l'ultimo: “Se non hai notizie di me entro 48 ore vai dai carabinieri”.


È da poco passata la mezzanotte del 1° maggio 2021; le telecamere dell’azienda agricola di famiglia riprendono Saman e i suoi genitori incamminarsi nei campi adiacenti la struttura. Poco dopo si rivedono i genitori ma della ragazza nessuna traccia.


Ad aspettarli, così come raccontato dal fratello durante l’interrogatorio dei carabinieri di Novellara, c’erano anche lo zio Danish, presunto autore dell’omicidio, d'accordo con i genitori e aiutato dai cugini della ragazza. Di lei non si saprà più nulla, il corpo verrà ritrovato solamente il 19 novembre 2022. Attualmente sono ancora in corso le indagini dei carabinieri. Circa gli uccisori di Saman e i complici, i genitori si danno alla fuga in Pakistan il giorno dell’omicidio mentre i due cugini e lo zio vengono arrestati in Italia in attesa del processo, che avrà inizio il 10 febbraio 2023.


Oggi è il 25 novembre 2022, la giornata contro la violenza sulle donne. Ogni anno ci aspettiamo un mondo migliore; eppure, siamo nel 2022 ed è come se fossimo sempre punto e a capo.


La redazione de “il Napoletano Espanso” esprime solidarietà verso tutte le vittime e le loro famiglie e condanna ogni forma di violenza, con la speranza, un giorno, che questi episodi avranno finalmente una rallentata. È fuori dal comune pensare quanto può costare la libertà di una persona. E tu cosa ne pensi? Dicci la tua!

Comments


Modulo di iscrizione

Ottimo, il tuo modulo è stato inviato!

redazione.ilnapoletanoespanso@gmail.com

©2021 di Il Napoletano Espanso. Creato con Wix.com per Il Napoletano Espanso. Tutti i diritti sono riservati.

  • Facebook
  • Twitter
  • Instagram
bottom of page