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Psicologi e piscoterapeuti: sono ancora così sottovalutati? Intervista a Massimiliano Gaudino

di Sara Magliocchetti



Nonostante la grande attenzione che si sta ponendo negli ultimi anni sulla salute mentale, soprattutto dopo l’avvento del coronavirus (che ha contribuito all’aumento di stress e di altri disturbi), ancora oggi le figure professionali degli psicologi e degli psicoterapeuti sono estremamente sottovalutate. Nel 2023, secolo definito “all’avanguardia” e senza pregiudizi, questi mestieri vengono ancora fortemente sminuiti, considerati lavori “tabù” e per molti all’atto pratico di nessuna utilità.


Ma cosa impedisce alla gente ancora oggi di non avvicinarsi al mondo della psicologia? Quali sono i reali fattori che portano le persone ad allontanarsi da questa figura professionale?

Per rispondere a queste domande è stato elaborato un questionario rivolto a persone Tra i 18 e gli 80 anni, commentato dallo psicologo e psicoterapeuta Massimiliano Gaudino, fondatore del CPM Chiaia (Centro di Psicoterapia Multidisciplinare Chiaia), persona ci aiuterà ad avere le idee più chiare.


Per tutti coloro che non conoscono bene questo mestiere, come possiamo definire lo psicologo? Di cosa si occupa? È un professionista della salute mentale che aiuta le persone a comprendere, gestire ed esprimere le proprie emozioni in modo sano attraverso diverse terapie, consulenze e tecniche che possano migliorare la vita del paziente.


Il 90% degli intervistati afferma che il lavoro degli psicologi è sottovalutato. Molti credono che chi vada dallo psicologo automaticamente abbia dei problemi mentali o semplicemente è una persona debole. Cosa ne pensi a riguardo? Personalmente ritengo la psicologia una professione come tutte le altre, ma di certo ad oggi non è un mestiere sopravvalutato. C’è questa concezione che chi vada dallo psicologo automaticamente sia pazzo, quando in realtà non è così e molti scelgono di fare un determinato percorso di psicoterapia semplicemente per migliorarsi o per risolvere piccoli problemi o disturbi quotidiani.


Tra gli intervistati, coloro che non hanno mai fatto una seduta motivano la loro scelta criticando le tariffe alte di molti psicologi. Secondo te le persone non vanno dallo psicologo solo per un fattore economico? In realtà sono molteplici i fattori che influenzano la scelta di una persona a rivolgersi o meno a uno psicologo, credo che chi voglia realmente risolvere i propri problemi debba trovare un modo per fare delle sedute, in alternativa esistono tantissime piattaforme online per parlare con degli psicologi da casa, spendendo anche una quarantina di euro a seduta. In cuor mio, penso che il fattore economico non sia l’unico motivo del perché la gente non si rivolge a noi.


A proposito del lato economico, secondo la mia ricerca il 40% degli intervistati pagherebbe tra i 30 e i 40€ per una seduta di psicoterapia. Pensi che sia un prezzo troppo basso per ciò che offrite? 30€ non è neanche il minimo tariffario. Nel prezzo che uno psicoterapeuta impone ci sono una serie di elementi da considerare, basti pensare agli anni di formazione, che non sono di certo economici. Uno psicoterapeuta che fa pagare le proprie sedute sui 30€ probabilmente non ha capito il valore di ciò che sta facendo e di ciò che ha fatto nei suoi anni di studio.


Anche sulla base della tua esperienza, secondo te perché la gente vuole pagare poco lo psicologo? Le persone non comprendono realmente qual è il potere della psicoterapia, il terapeuta non ti offre qualcosa di materiale o tangibile, ma quello che ti dona è un supporto emotivo e mentale. Non percependo l’importanza di ciò che si riceve (perché appunto non tangibile), la gente si sente in diritto di dover criticare il lavoro di questi professionisti, in questo caso sul lato economico. Questo probabilmente è il motivo reale del perché non si avvicinano a questo mondo.


Tra le ultime domande ho chiesto agli intervistati cosa pensassero del futuro degli psicologi, se mai verranno presto sostituiti dall’intelligenza artificiale. Cosa ne pensi a riguardo? L’intelligenza artificiale ormai si sta estendendo a molti lavori, ma penso che non potrà mai sostituire il lavoro di uno psicologo. Credo che chi voglia intraprendere un percorso di psicoterapia cerchi dall’altra parte qualcuno che lo ascolti, che lo sappia comprendere, che sappia empatizare e che sappia in breve costruire una zona intima e personale alla quale rivolgersi, cosa che un robot non potrà mai fare. Le aspettative future per gli psicologi dipendono da diversi fattori, ma sicuramente ci saranno molte opportunità per chi lavorerà nella ricerca o in altri contesti, non scompariranno nei prossimi anni.


Secondo te come si potrebbe dare più valore al lavoro dello psicologo e dello psicoterapeuta? Oltre alla collaborazione interdisciplinare (tra psicologi di base e psicoterapeuti), sicuramente un modo per dar valore agli psicologi è promuovere i loro benefici all’interno di strutture come le scuole, lavorare molto nel campo della ricerca per sviluppare nuove tecniche che possano aumentare l’efficacia degli interventi psicologici ma sicuramente la cosa più importante è combattere lo stigma legato alla salute mentale attraverso la sensibilizzazione e l’educazione pubblica, incoraggiando le persone a cercare aiuto senza sentirsi giudicate.


La psicologia è fondamentale nelle nostre vite, ci permette di capire noi stessi, rivelando le sfumature più particolari delle nostre emozioni, ci connette agli altri, ci consente di coltivare relazioni significative, ci aiuta a comprendere meglio il mondo. La psicologia esplora la complessità della mente umana e contribuisce al nostro benessere mentale.


Dobbiamo imparare a capire che è esattamente un lavoro come gli altri e non può essere sottovalutato. Solo dandoci la giusta importanza capiremo realmente il valore di questo lavoro.


Un ringraziamento speciale al dottor Massimiliano Gaudino, psicologo, psicoterapeuta cognitivo comportamentale e terapeuta EMDR.


E tu, cosa ne pensi? Dicci la tua!

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