Protesta No Green Pass: l'ignoranza non ha vaccino
- Il Napoletano Espanso
- 2 nov 2021
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 3 gen 2023
di Matteo Celentano

Pettorine a strisce, numeri identificativi e filo spinato per richiamare le divise dei deportati ebrei nei lager nazisti: così ha sfilato, sabato 30 ottobre, un gruppo No Green pass per le strade di Novara per manifestare la propria contrarietà al passaporto vaccinale.
Si tratta di un paragone macabro e deprecabile, frutto dell'inciviltà e dell’ignoranza. Strumentalizzare un avvenimento tanto grave come l’Olocausto è riprovevole: è inaccettabile mettere a paragone una contestazione, che in questo modo si dimostra essere solo ideologica e svuotata da ogni apporto critico, con uno dei momenti più tristi e drammatici della nostra storia. Gli Ebrei, durante la Seconda guerra mondiale, sono stati deportati con la forza, sottoposti a ogni genere di tortura e umiliazione fisica e psicologica, condannati a morire nei modi più atroci. Quali sarebbero i punti di contatto con l’obbligo del certificato verde?
Far sentire la propria voce, esprimere opinione e dissenso sono diritti indispensabili e inalienabili sanciti dalla nostra Costituzione, tuttavia ci sono dei limiti di decenza che non possono assolutamente essere superati. La Storia, soprattutto quella di un popolo come quello ebreo, va ricordata, onorata e rispettata: proteste come quella del capoluogo piemontese sono, invece, intollerabili, perché manifestazione di un’ignoranza storica senza eguali. Sarebbe interessante chiedere ai manifestanti di Novara quanto conoscano effettivamente della Shoah: probabilmente la risposta sarebbe solo la riprova della totale ignoranza circa le follie nazifasciste. A queste persone farebbe molto bene studiare la storia e, magari, fare una visita ad Auschwitz per capire per davvero cosa hanno dovuto subire gli Ebrei.
Eventi come quello di Novara non fanno altro che evidenziare la necessità di tutelare la memoria storica, per trarre insegnamento da questi accadimenti e, allo stesso tempo, evitare che si alimentino narrazioni distorte o fake news. Tuttavia, affinché la memoria sia veramente efficace essa non deve limitarsi a un’indignazione disgiunta dalla conoscenza storica, ma a una presa di coscienza critica dell’accaduto.
In ogni caso, sarebbe utile fornire ai promotori della protesta di Novara un semplice dato: durante l’Olocausto hanno perso la vita tra i 5-6 milioni di Ebrei, un numero pari alle persone decedute, fino ad oggi, a causa del Covid-19. Se gli Ebrei furono inermi davanti lo sterminio nazista, contro il virus la medicina sta lavorando per trovare una soluzione permanente che permetta di salvare vite. Essere dubbiosi nei riguardi di questa soluzione è legittimo, ma paragonarsi a chi la morte l’ha dovuta subire è vergognoso.
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