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Poetry slam: (con Davide Avolio e Naomi Simeoli)


Il poetry slam è una competizione in cui diversi poeti recitano i propri versi e vengono giudicati da 5 persone estratte dal pubblico. Sin dall’avvento di questa competizione, negli anni ‘80, queste gare si sono svolte in bar, pub e saloni letterari.


Nato in un jazz-club a Chicago nel 1986, oggi quest’arte si è diffusa anche in Europa, dove ogni anno si svolgono l’European Poetry Slam Championship e la Coupe du Monde de Slam. Proprio in questa competizione, negli anni 2021, 2022 e 2023, l’Italia si è classificata prima con Giuliano Logos, Lorenzo Maragoni e Filippo Capobianco.


Il poetry slam si sta diffondendo anche in Italia e sta diventando popolare anche fra i giovani grazie alla divulgazione di un numero sempre maggiore di collettivi e di influencer.


A dircene di più saranno Davide Avolio e Naomi Simeoli, che ci hanno concesso un’intervista sullo slam poetry e sul suo futuro.


Davide Avolio è un ventiquattrenne napoletano molto famoso sui social, in cui da più di un anno divulga le proprie poesie e quelle di altri autori. Davide si appassiona alla poesia nei primi anni di liceo, ad oggi ha auto-pubblicato 3 raccolte poetiche, “La Mano” è l’ultima e la più famosa.

Naomi Simeoli è invece una slammer, coetanea di Davide, che si è avvicinata al poetry slam pochi mesi fa. Oggi partecipa a molte competizioni in giro per la Campania e oltre.


Ma passiamo all’intervista:


Secondo voi, il mondo del poetry slam com’è in Italia e come si potrebbe evolvere?


Naomi: “Si potrebbe evolvere sicuramente in maniera positiva, e sta prendendo piede soprattutto negli ultimi mesi, cioè io personalmente sono entrata a novembre in questo mondo”


Davide:”Anch’io sono stato inserito praticamente da pochissimo, ma è un mondo che va avanti da 7-8 anni, anzi pure di più, in Italia, perché è una cosa americana, che è arrivata in Italia e sta prendendo piede. Tra l’altro, noi siamo 3 volte campioni del mondo di poetry slam e ho gareggiato poco tempo fa con Giuliano Logos, è stato incredibile! Come si potrebbe evolvere? Sicuramente diffondendosi tra la gente che non si interessa di poesia, per capire che la poesia non è solamente testo, non è solamente libro, ma è anche perfomance. Noi abbiamo dei poeti fortissimi. In Italia puoi trovarti Naomi Simeoli che recita Leopardi come se stesse facendo un pezzo rap, così come puoi incontrare un Gabriel Arcy che parte iniziando con: “Winx, la tua mano nella mia” e fa un pezzo che si chiama “Maschio Etero Bianco Winx”, così come puoi incontrare me che ti faccio qualcosa di più pesante. Dipende: questa è la varietà”


Voi invece come vi siete avvicinati alla slam poetry?


Davide:”Io sono stato introdotto da un mio amico, Gennaro Madera, che già faceva poetry slam, che mi ha portato a vedere un suo slam, in cui arrivò secondo. Da lì mi appassionai e mi iscrissi. Iscriversi è facilissimo, basta andare sulle pagine dei collettivi e iscriversi al DocuForum, poi ti fanno sapere se sei stato inserito nella Line-up della gara, in cui solitamente sono inseriti 6 o 7 poeti.”


Naomi:” Diciamo che io ho sempre scritto per me ed ho tenuto le cose nel cassetto. Ad un certo punto non riuscivo più a tenermi tutto dentro e mi dovevo esprimere. Ho scoperto queste gare di poesia performativa in cui colpivi con versi tuoi. E quindi condividi, parlavi. E fa bene parlare, perché secondo me condividiamo tutti questa fragilità, soprattutto in un momento come questo, di incertezza, di insicurezza di tutto quello che accadrà. Siamo tutti fragili.”


I vostri compagni e familiari cosa pensavano sapendo che avete iniziato a fare slam poetry?


Naomi:” Allora, mia madre e mio padre hanno sempre saputo che io scrivevo e volevano che venisse a galla questa cosa. I miei parenti l’hanno presa bene, la prendevano come una cosa originale, quasi fuori dal contesto. Da un paesino esce uno che parla di poesia, io vengo dai Camaldoli, non era mai successo. Nessuno mai ha fatto poesia lì, sono venuta fuori così, sono contenti.”


Davide: “Io scrivo da quando ho 13-14 anni, quindi che scrivessi già lo sapevano. Il fatto è stato differente quando ho fatto gli studi giuridici, negli anni di giurisprudenza ho sviluppato questa passione, poi ho fatto il divulgatore sui social. Ho portato i miei genitori a cambiare un po' visione, loro non si interessano di poesia, è lontana dai loro interessi. Mi seguono agli eventi e mi hanno sempre lasciato libero di fare quello che voglio e fortunatamente sta avendo un discreto successo. Anche quando vado a fare un poetry slam loro non sanno precisamente cosa vado a fare, però sono contenti perché devo fare un esibizione.”


Quali sono i collettivi o gli slammer che potrebbero far avvicinare i giovani a quest’arte?


Naomi:” I collettivi sono DIVERBIO, che agisce principalmente su Aversa e c'è Caspar, che opera su tutto il territorio campano. Il primo è nato recentemente, a fine ottobre, per questo finalmente sta prendendo piede e sta coinvolgendo sempre più persone. Questo è positivo e questo serve. Secondo me, non ci vuole tanto per inserirsi e aprirsi, soprattutto se ti rendi conto che dall’altra parte c’è una persona come te, con i tuoi stessi problemi esistenziali”


Davide: “Diciamo che ci sono anche collettivi in altre regioni. C’è PoeMare, che opera in Calabria e in Emilia-Romagna, di cui io sono socio, i Ripescati dalla Piena e gli Ossi di Nutria che operano in Toscana, poi mi viene in mente i Vividiversi, in cui c’è Gloria Riggio. Gloria Riggio ha vinto il Poemare e si è presentata alle Europee, campionessa italiana in carica. Io ne ho ascoltati molti; Zitta e Mosca, Giuliano Logos, campione mondiale di slam, Gennaro Madera, il fortissimo Amadeus Pinnetti, nella zona milanese è un fenomeno, fa slam in freestyle, senza avere qualcosa di scritto, ovviamente Gloria Riggio, Naomi Simeoli, Antonio Di Lorenzo, Nicola Barbato, Saturnocontro. Insomma, siamo una serie di slammer che si stanno pian piano affermando e che soprattutto si divertono.”


Naomi: “Il nostro è davvero un legame unico, che deve essere diffuso.”

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