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Leggi che ti passa!


Almeno una volta nella vita, a ognuno di noi è stato proposto di leggere.

In alcuni casi siamo stati obbligati, in altri, più rari, lo abbiamo fatto spontaneamente. A volte, invece, abbiamo semplicemente ascoltato.


In un tempo che corre veloce, dove l’attesa non esiste e le immagini scorrono su schermi illuminati, c’è un gesto semplice, spontaneo: leggere.

Che sia di primo mattino, con gli occhi socchiusi alla decima sveglia, o per leggere la scadenza dello yogurt che scegliamo di mangiare a colazione, fino a sera si legge. Anche involontariamente, lo si fa.


Leggere ad alta voce è un gesto profondo, che resiste, e si inizia da bambini. Non serve saper leggere da soli per essere dei veri lettori: l’ascolto di una fiaba, o di una favola che sia, nei primi anni di vita, è già l’inizio di tutto.

La lettura nella prima infanzia non è solo un’attività educativa, ma dà la possibilità di piantare i semi della curiosità, considerata una vera forma d’amore.

Le storie raccontate a voce alta fanno sì che si crei una vera e propria connessione emotiva tra chi legge e chi ascolta.

Così, tra suoni di parole e sensazioni, il bambino cresce, riuscendo ad avere maggior consapevolezza delle molteplici emozioni che i libri sono pronti a offrire, sviluppando il piacere dell’attesa e della sorpresa.

Leggere insieme incoraggia lo sviluppo del linguaggio, della memoria, della fantasia, insieme alla capacità di immaginare.


Le biblioteche per l’infanzia assumono un ruolo fondamentale, che non può essere pensato come statico. Può essere importante investire su di esse oggi, per educare domani. Non rappresentano solo luoghi da cui prendere libri in prestito, ma ambienti pensati e studiati per avviare, già in tenera età, l’incontro con la lettura.

Anche gli arredi sono progettati con attenzione, per garantire spazi accoglienti e stimolanti: tutto è a misura di bambino ed è un chiaro richiamo a ciò che diceva Maria Montessori.


I colori vivaci attirano l’attenzione, entra così in gioco la cromoterapia. Mura colorate di verde che rappresentano serenità per i piccoli lettori, di rosso, così scaturendo emozioni contrastanti, utili e intense, angoli specifici, come quello dedicato alle fiabe, permettono ai piccoli di sentirsi liberi di esplorare. Le biblioteche, quindi, rappresentano spazi di comunità pronti ad accogliere famiglie, volontari, educatori. Offrono svariati servizi: letture animate, incontri con autori, laboratori creativi, così da mettere chiunque nella condizione di accedere alla cultura sin dall’infanzia.


La costruzione e il supporto da dare a queste strutture è una scelta di civiltà.

Investire nei luoghi dedicati alla lettura per l’infanzia è fondamentale: significa credere nel futuro, ma soprattutto avere speranza. Tutto questo diventa importante anche per quei bambini che provengono da contesti svantaggiati, dando loro la possibilità di entrare in contatto con un mondo diverso da quello che rappresenta la realtà, spesso a loro scomoda, un mondo pieno di bellezza, immagini e parole nuove da imparare. Queste biblioteche non rappresentano un lusso, ma un presidio educativo e culturale sul territorio.


La lettura riduce le disuguaglianze, rafforza il legame educativo tra adulti e bambini, stimola lo sviluppo cognitivo e, soprattutto, fa nascere l’amore per la lettura, diventando così il primo passo per essere cittadini consapevoli.

Insegnare a un bambino ad amare i libri significa offrirgli uno strumento per leggere il mondo.

Una società consapevole che investe nella lettura è una società che sceglie di educare non solo competenze, ma coscienze.


E, come diceva Frederick Douglass: “Una volta che avrai imparato a leggere, sarai libero per sempre.” Il piacere della lettura si educa nel cuore. Il cuore si educa da piccoli.


E tu, cosa ne pensi? Dicci la tua!

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