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Nobel 2023: Dei modelli da seguire

Durante la prima settimana dell’ottobre 2023, come ogni anno, sono stati assegnati i premi Nobel, ma quali scoperte e quali persone sono state insignite quest’anno al prestigioso premio, degno delle più grandi menti della storia?


Il premio Nobel, per la prima volta assegnato nel 1901, è il più ambizioso premio a cui possono aspirare attivisti e studiosi di tutto il mondo in 6 campi: Medicina, Fisica, Chimica, Economia, Letteratura e Pace. Luigi Pirandello, Marie Curie, Albert Einstein, Rita Levi-Montalcini, Martin Luther King, Nelson Mandela, José Saramago, Enrico Fermi e Gugliemo Marconi sono solo alcuni dei nomi di coloro che hanno vinto il premio, famosissimi e molto stimati dagli studiosi dei rispettivi campi.


Quest’anno 11 sono state le persone a Stoccolma, il 10 dicembre, per ricevere la medaglia e il premio in denaro che spetta loro per le scoperte rivoluzionarie che hanno fatto.


Per il Premio della Medicina sono stati scelti il medico statunitense Drew Weissman e l’ungherese Katalin Karikò «per le loro scoperte sulle modifiche alle basi azotate dei nucleosidi che hanno reso possibile lo sviluppo di vaccini a mRNA efficaci contro COVID-19». In pratica, durante gli anni ‘90 e ‘00 i due scienziati hanno capito come l’mRNA prodotto in laboratorio può essere usato a scopo terapeutico. L’mRNA, o RNA messaggero, è una trascrizione di DNA che viene mandata ai ribosomi per incrementare la produzione di proteine. Allora, voleva essere studiato l’uso dell’mRNA per la produzione di un nuovo tipo di vaccini, detti proprio “vaccini ad mRNA”, dello stesso tipo sono i vaccini contro il COVID-19, che non si sarebbero potuti produrre così facilmente senza le scoperte dei due scienziati in questione. Inizialmente ci fu un problema: durante le prime sperimentazioni, quando veniva immesso l’mRNA trascritto in vitro (quindi prodotto in laboratorio) nel sangue, i globuli bianchi reagivano con una reazione infiammatoria, riconoscendo quell'mRNA come “sostanza estranea al corpo”, cosa che non succedeva con l’mRNA preso da altri mammiferi. Da ciò Katalin e Drew hanno ipotizzato che le basi dell’RNA prodotto nelle nostre cellule, ossia adenina, uracile, guanina e citosina, subiscono continuamente delle trasformazioni chimiche mentre vengono assemblate, perciò hanno sperimentato con dei pezzi di mRNA con basi chimicamente modificate, ottenendo un grande successo. Il vaccino contro il COVID-19 funziona proprio perchè immettendo l’mRNA per la produzione della proteina Spike, con cui il COVID ci infetta e inizia a riprodursi, che viene prodotta dalle nostre cellule che riescono a produrre gli anticorpi per debellare la proteina, così da “preparare” il corpo in caso venisse a contatto con il virus.


Invece per la Fisica quest’anno sono stati premiati i francesi Pierre Agostini e Anne L’Huillier e l’ungherese Ferenc Krausz. I tre sono stati premiati «per i metodi sperimentali che generano impulsi di luce di un attosecondo per lo studio della dinamica degli elettroni nella materia». Questi 3 studiosi sono riusciti a studiare il moto degli elettroni, che prima poteva essere esaminato soltanto attraverso la meccanica quantistica, la quale vuole che non si possa determinare allo stesso momento traiettoria e velocità di un elettrone. Sono riusciti in quest’impresa fotografando gli elettroni generando impulsi di luce molto veloci. Infatti gli elettroni si muovono in tempi brevissimi, dell’ordine dell’attosecondo, che corrisponde ad un miliardesimo di miliardesimo di secondo, perciò per fotografarlo era necessario emettere un impulso di luce della stessa durata. Prima che ci riuscissero loro, ciò era considerato impossibile, ma loro sono riusciti a catturare diversi fotogrammi degli elettroni grazie a cui si potranno disegnare con precisione i movimenti e le traiettorie di quest’ultimi.


Per la Chimica i vincitori sono il russo Aleksej Ekimov e gli americani Louis E. Brus e Moungi Bawendi «per per la scoperta e la sintesi dei punti quantistici» I punti quantistici o quantum dots hanno dimostrato per la prima volta alla scienza che il comportamento delle particelle varia non solo dal numero di elettroni che hanno al proprio interno, ma anche dalle loro dimensioni. Infatti, i primi 2 scienziati vincitori, hanno scoperto che alcune particelle assorbono diversamente la luce in base alla loro grandezza, ad esempio un campione di solfuro di cadmio, che si trova in natura con un colore giallo-arancio, con particelle di grandezza ridotta, questo assorbe la luce in frequenze d’onda che si avvicinano al blu. Bawendi, invece, ha scoperto come creare facilmente piccoli cristalli: iniettando il materiale all’interno di un solvente ad alta temperatura fino alla saturazione della soluzione (quando una soluzione contiene la massima quantità di soluto che il solvente può sciogliere). Questa scoperta, secondo molti, sarà molto utile in campo chirurgico in quanto riuscirà ad indicare al medico più facilmente le cellule tumorali.


Il premio Nobel per la Letteratura 2023 è invece andato al norvegese Jon Fosse "per le sue opere innovative e la sua prosa che danno voce all'indicibile", che era nella lista dei possibili vincitori da circa 20 anni. Pubblicato in Italia da “La nave di Teseo”, tra le sue opere più importanti ci sono “Mattina e sera”, “L’altro nome, Settologia n.1-2” ed “Io è un altro. Settologia n.3-5”, in cui vengono trattati il senso della vita, della morte e dell’adolescenza. Fosse, grazie a queste opere, si è aggiudicato l’appellativo di “Erede di Samuel Beckett” dai critici.


Il Nobel per la Pace è stato assegnato a Narges Mohammadi, attivista iraniana per i diritti umani nel suo paese. Attualmente Narges si trova nel carcere di Garchaki dopo essere stata arrestata per la tredicesima volta e condannata complessivamente a 31 anni di reclusione e 154 frustate. Vive in condizioni disumane, privata dell’assistenza medica di cui ha bisogno per essersi opposta in numerose occasioni al regime teocratico di Teheran, con campagne per la promozione dei diritti delle donne iraniane e contro la pena di morte.


Ultimo, ma non per importanza, il Nobel per l’economia è andato a Claudia Goldin per i suoi studi sui risultati del lavoro femminile nel mercato. Goldin, studiando l’evoluzione del sistema economico americano, ha ipotizzato che dall’industrializzazione degli USA le donne sposate abbiano iniziato a lavorare di meno, trovando maggiori difficoltà a conciliare vita familiare e lavorativa. Inoltre, Goldin vi trova alcune ragioni culturali, per cui le donne stesse, fino agli anni ‘70, miravano a portare avanti la famiglia piuttosto che mirare a fare carriera nel mondo del lavoro. Infine, Goldin individua il “marriage bar”, ossia un insieme di politiche aziendali nate ad inizio ‘900 restie a riservare posti di lavoro a donne incinte o con figli. Goldin è anche la prima a studiare i dati del gender pay gap negli USA, ossia il divario tra il salario medio di un uomo e di una donna che svolgono la stessa professione per lo stesso numero di ore e con le stesse capacità curriculari.


Anche nel 2023 alcuni studiosi riescono a distinguersi per i loro lavori e noi riusciamo a comprenderne il valore. Il mondo, con tutte le sue discipline, è ancora tutto da scoprire e sono i giovani, che con le proprie menti e le proprie capacità, hanno il compito di rivelare i segreti che ci nasconde.

1 comentario


Zio pera non supportate questo creator, sembra solo un povero frocio che non ha un cazzo da fare tranne che scrivere post che non si caga nessuno ma in realtà nel novembre del 2023 ha commesso numerosi crimini di guerra in Israele supportando le cellule terroristiche di Hamas

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