Napoli piange Chiara: figlia di questa città
- Alessia D'avanzo
- 9 ott 2024
- Tempo di lettura: 3 min

Una giornata che si era aperta sotto i migliori auspici si è trasformata in un incubo per la città partenopea e per la famiglia Jaconis. Dopo giorni di pioggia, il sole ha finalmente illuminato le strade, ma una notizia tragica ha colpito il cuore di Napoli: la morte di Chiara Jaconis, una giovane trentenne gravemente ferita nei Quartieri Spagnoli in un incidente avvenuto il 15 settembre. L’episodio ha scosso la comunità, portando a un'immediata mobilitazione delle forze dell'ordine e a un'ondata di dolore e solidarietà da parte dei cittadini.
Chiara, il 15 settembre, si trovava insieme al compagno Livio, passeggiando felice per i Quartieri Spagnoli, tra chiacchiere e risate, quando qualcosa dall’alto ha colpito la giovane al capo, dando inizio alla tragedia. In un attimo, come si evince dal video di sorveglianza, la giovane si è accasciata a terra a causa del colpo, ha perso subito i sensi e, raggiunta dai soccorsi, è stata intubata e portata d’urgenza con codice rosso all’Ospedale del Mare, dove è stata sottoposta a un intervento neurochirurgico.
La polizia si è recata immediatamente sul posto per verificare l’accaduto e, grazie alle varie testimonianze e alle schegge ritrovate, è riuscita a comprendere di che oggetto si trattasse. Gli agenti hanno iniziato a perlustrare l’intero stabile per capire quale fosse la traiettoria della caduta, risalendo così a un appartamento, nel quale, al momento dell’evento, si trovavano due bambini con i rispettivi genitori, i quali hanno negato il possesso della statuetta. Dalle testimonianze emerse, risulta che precedentemente da quel balcone erano caduti diversi oggetti che, fino ad allora, non avevano causato danni. Sulla base delle prime indagini, ci sono varie ipotesi sull’accaduto, sia da parte dei concittadini sia da parte delle forze dell’ordine; per il momento, il capo d’accusa corrisponde a omicidio colposo contro ignoti e omessa vigilanza. Mentre la polizia lavorava sul campo, ogni secondo sembrava durare un’eternità per la famiglia della ragazza, recatasi da Padova dopo la notizia.
Dopo un tempo che sembrava infinito, il 17 settembre, alle 10:45, è arrivata la triste notizia della morte della giovane. Il padre, addolorato per la sua perdita, ha annunciato la notizia in un'intervista insieme alla sorella della ragazza. Questo lutto ha rappresentato una tragedia per la famiglia, gli amici di Chiara e per i napoletani. Nei giorni successivi all’annuncio, c’è stata una commemorazione collettiva tra le strade partenopee, dove i cittadini hanno espresso il loro dolore e il supporto alla famiglia. Alcune zone della città hanno commemorato la giovane donna: dallo striscione sul lungomare che recitava “Napoli piange Chiara… figlia di questa città”, alle parole dell’Arcivescovo durante la messa dedicata al Santo Patrono della città, fino alla fiaccolata e alla messa nei Quartieri Spagnoli, luogo del tragico incidente, a cui hanno partecipato il padre, Gianfranco Jaconis, e la sorella della ragazza. Le immagini della fiaccolata esprimono il forte dolore e la grande sofferenza, e si percepisce l’amore della famiglia e dei partecipanti. La ragazza è stata descritta dal padre come “una ragazza che si faceva volere bene da tutti”, e si sottolinea come l’energia della figlia sia stata trasmessa a tutti i presenti che la stavano commemorando.
I funerali, avvenuti il 20 settembre presso la Basilica di Santa Giustina a Padova, sono stati scelti sia per poter ospitare un gran numero di fedeli, sia per il significato simbolico che riprende la storia della santa a cui è dedicata la basilica. Si sono contati 2000 fedeli giunti per commemorarla e la città di Napoli ha testimoniato l’affetto e il sostegno per la famiglia, portando un cuscino di fiori e il Gonfalone scortato dai vigili. Ciò rappresenta come la giovane Chiara rimarrà per sempre nei cuori dei cittadini partenopei.
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