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Måneskin e l'adrenalina: esplosione della nostra storia nel mondo

di Alessandro Di Giovanni



Lo scorso 20 gennaio, i Maneskin hanno pubblicato il loro terzo album in studio: “RUSH!”.

L’album presenta 17 nuovissimi brani, di cui 5 estratti come singoli, ossia La Fine, The Loneliest, Supermodel, MAMMAMIA e GOSSIP, in collaborazione con Tom Morello, celebre chitarrista del gruppo rap metal Rage Against The Machine. In occasione dell’uscita del loro album, il 19 gennaio, hanno organizzato un evento live a sorpresa nella capitale in cui i 4 ragazzi romani si sono presentati vestiti con abiti nuziali, con Victoria e Thomas che indossavano il velo, e si sono simbolicamente sposati nel “nome di Apollo (considerato dai greci Dio delle arti), di Elvis Presley e di Jimmy Page (due miti del rock, uno una star del Rock'n'roll e l’altro chitarrista dei Led Zeppelin)”, ciò testimonia la loro unione e passione nella musica che producono, che riconoscono anche nel loro vestiario.


Infatti, come nelle più grandi band della scena punk anni ‘70, tra cui i Sex Pistols e i Ramones, è considerato essenziale vestirsi in maniera trasgressiva, per alimentare lo spirito ribelle promotore di questo genere, basti pensare solamente alle numerose esibizioni in cui questi grandi artisti si sono presentati sul palco a petto nudo e molto spesso anche in biancheria intima.


Negli svariati brani presentati nell’ultimo album vengono fusi diversi stili.

Innanzitutto, emergono le ballate dal carattere struggente ed emozionante, tra cui TIMEZONE e The Loneliest, che sono adornate dalla voce nostalgica di Damiano David, le quali ci donano il ricordo di una persona a noi cara, ora lontana, ma da cui non ci si vuole separare. Non mancano però i brani dalla chiara impostazione punk e post-punk, di cui “KOOL KIDS” fa da testimone e il cui pathos è rafforzato dalle linee di basso di Victoria De Angelis e dai ritmi di batteria di Ethan Torchio. In questa canzone i Maneskin vogliono essere incisivi, urlando al mondo di non voler assomigliare ai “ragazzi fighi”, ma esserlo con il proprio stile.


Non manca l’interesse politico e sociale, essenziale per una band di questo genere, infatti dietro una canzone movimentata e dalle forti linee melodiche, c'è un profondo significato, si parla di “GASOLINE”, in cui ci sono vari riferimenti alla guerra in Ucraina e contro il presidente della Russia Vladimir Putin. I Maneskin si dimostrano un’altra volta molto legati alla loro madrepatria, infatti sono presenti ben 3 tracce in italiano: Mark Chapman, La Fine e Il dono della vita. In questo album il chitarrista Thomas Raggi ha dato prova delle sue incredibili abilità tecniche e artistiche, suonando complessi assoli e riff nei vari brani dell’album, ponendosi all’altezza del famosissimo Tom Morello nel brano “GOSSIP”.


Poco tempo fa, il 5 febbraio, sono stati candidati come “Best New Artist” ai Grammy Awards di Los Angeles, il premio è stato vinto però dall’artista jazz ventitreenne Samara Joy. Infine, durante la terza serata del Festival di Sanremo, hanno infuocato il palco assieme al chitarrista dei Rage Against The Machine con un’esibizione in cui hanno cantato i loro brani più famosi.


I Maneskin hanno avuto ogni riconoscimento possibile, dalla vittoria a Sanremo, all'Eurovision, fino a quella agli MTV Awards, hanno inoltre suonato al concerto dei Rolling Stones e di varie altre favolose band e il loro ultimo album è arrivato primo nelle classifiche di 7 paesi diversi tra cui gli USA e il Giappone. Sebbene abbiano ricevuto tutti questi successi, dei quali sembrano vantarsi in molti loro brani come “BLA BLA BLA” o la precitata “KOOL KIDS”, i Maneskin restano molto umili, legati alle loro origini, grati a chi ha aiutato loro e, forse, temono addirittura tutta questa fama, come raccontano nella canzone “Mark Chapman”, in cui la band romana si ispira alla tragica storia dell’omicidio di John Lennon, brutalmente ucciso da un suo fan.


I Maneskin possono piacere e non piacere, ma una cosa è certa: è la prima band ad aver riportato il rock e la musica italiana nel mercato mainstream mondiale. Perciò, da loro dobbiamo apprendere una cosa, che tutti coloro che credono che la musica dopo Lucio Battisti e i Pink Floyd sia morta, devono avere la consapevolezza che i Maneskin ci dimostrano ogni giorno di poter essere paragonati a questi grandi nomi.


E tu cosa ne pensi? Dicci la tua!


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