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Arte viva in un mondo che scorre veloce

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Oggi ci troviamo immersi in un mondo completamente digitale: basta digitare un titolo per avere accesso immediato a video e film di ogni tipo. Tutto è veloce, tutto è a portata di mano. Un piacere istantaneo, ma che spesso dura solo il tempo di un clic.

In questo scorrere rapido, è difficile dare voce alle emozioni. Le parole si perdono, talvolta per pigrizia, e l’odio sembra contaminare la quotidianità.

Nonostante ciò, c’è un’arte che continua a splendere: l’arte del teatro.

Da Eschilo a Shakespeare, il teatro ha raccontato la storia dell’umanità. Ha saputo fondere in sé canto, ballo, recitazione, coinvolgendo e commuovendo generazioni di spettatori.


Oggi, però, al teatro non viene più riconosciuta l’importanza che merita.

Eppure, è uno strumento educativo potente: coinvolge, sprona, insegna. Nelle scuole, i laboratori teatrali offrono ai ragazzi una disciplina nuova, la possibilità di esprimersi, di conoscere sé stessi e gli altri.


Sul palco si racconta il reale, spesso con leggerezza, strappando un sorriso anche di fronte a verità difficili. Le tematiche trattate parlano del presente, rendendo il teatro uno specchio vivo della società. A differenza del mondo virtuale, il teatro richiede presenza: sguardi, emozioni, errori e ripartenze. È fatto di ansie, di paura, ma anche di soddisfazioni. Non c’è filtro, non c’è finzione. Solo verità.


Oggi tanti teatri rischiano la chiusura. Tocca a noi, giovani, riscoprirli e sostenerli. Una serata tra quelle poltrone rosse può essere molto più di un semplice svago: può diventare un atto di resistenza culturale.


Il teatro non è solo intrattenimento. È bellezza, è memoria, è lotta. È il luogo dove impariamo a non avere paura di essere noi stessi.

Difendere il teatro significa difendere chi siamo.

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