Alla scoperta degli zombi
- Marco Criscuolo
- 11 ore fa
- Tempo di lettura: 3 min

La prima definizione di zombi è molto diversa da quella che conosciamo noi oggi. In passato infatti, non era legata a una malattia infettiva, ma alla magia e alla stregoneria. La figura dello zombi nasce ad Haiti, un’isola dei Caraibi. Secondo il folklore del luogo, gli stregoni erano capaci, tramite magia voodoo, di rubare un pezzo dell’anima delle persone per trasformarle in automi dallo sguardo vacuo, assoggettati al volere del loro padrone. Poiché gli haitiani avevano paura di diventare zombi, vari dittatori sfruttarono questa superstizione per governare l’isola. Non bisogna però confondere gli zombi con i morti viventi, tale termine è più corretto per indicare uno dei mostri più famosi della cultura pop. Già a partire dal ventesimo secolo vediamo apparire un nuovo tipo di zombi, che si differenzia da quello precedente, adattandosi alle paure e alle preoccupazioni del suo tempo. Il morto vivente “moderno” appare per la prima volta nel famigerato film di Romero “La notte dei morti viventi”. Gli zombi di Romero sono lenti e resuscitano dalle tombe dei cimiteri. Il film fu pubblicato nel 1968, in piena guerra del Vietnam, e rappresenta lo strazio di questo conflitto ma anche il razzismo americano, come si nota nell’ultima scena, dove un personaggio di colore viene ucciso da cacciatori bianchi, che lo avevano scambiato per un morto vivente.
Nel Novecento, gli zombi rappresentano inoltre la classe operaia proletaria descritta ampiamente dal filosofo Karl Marx. I proletari rappresentano la parte più bassa della società e sono trattati come schiavi senza umanità, il cui solo scopo è lavorare e generare un profitto. I morti viventi rappresentano anche la trappola del consumismo, che acceca le menti e le spinge a comprare freneticamente e a spingere la macchina capitalistica. Un’altro aspetto importante è quello religioso. Secondo il Libro della Rivelazione al finire dei tempi i morti resusciteranno e causeranno devastazione.
Definire il concetto di zombi è molto difficile, in quanto è stato continuamente rielaborato per adattarsi al messaggio che l’autore vuole trasmettere. Una delle caratteristiche onnipresenti è il corpo in decadenza, lento e dallo sguardo assente, il cui obiettivo è infettare gli altri esseri viventi mordendoli. Più in avanti e soprattutto nel mondo videoludico, gli zombi cambieranno di aspetto e di modalità, diventando veloci, volanti, esplosivi o velenosi. Con l’avanzare del riscaldamento globale e con l’apertura del buco dell'ozono, il mondo degli zombi cambia direzione e si concentra su un simbolismo molto importante, incentrato sulla rappresentazione degli effetti dell’inquinamento, portati al livello estremo. Nel noto gioco “The Last of Us”, un fungo parassita, il Cordyceps, infetta gli esseri umani, trasformandoli in zombi. Questo fungo esiste in natura ma non può infettare il genere umano in quanto non può sopportare la nostra temperatura corporea. Però se il nostro pianeta diventasse più caldo, il Cordyceps potrebbe evolversi per infettarci. Gradualmente si trasforma anche il processo di “zombificazione”. Si passa dagli zombi mangia cervello che escono dalle tombe a virus che mirano alla distruzione del genere umano. Negli ultimi anni gli zombi sono diventati popolari nel mondo videoludico. Titoli come “Resident Evil”, il già citato“The Last of Us”, “Days Gone” e molti altri sono diventati popolarissimi in giro per il mondo, conquistando i cuori dei gamers. Lo zombi è una delle figure più influenti nel genere horror, che riesce sempre ad adattarsi alle angosce dell’uomo moderno, spaventandolo in mille modi.
Comentarios