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Mosca, terrorismo e tanto altro: l’Isis di nuovo in azione

Scioccante quanto accaduto in Russia poche settimane fa, quattro persone hanno aperto il fuoco al Crocus City Hall di Krasnogorsk. 

 

Nella sala per concerti nella periferia nordoccidentale di Mosca si sarebbe dovuto esibire il gruppo locale dei Picnic. Hanno aperto il fuoco con armi automatiche e appiccato un incendio che ha fatto crollare il tetto dell’edificio. All'interno del locale ci sarebbero state 6000 persone.

 

L’Isis-K ha subito rivendicato l’attacco alle porte della capitale russa. L'Ucraina ha invece detto di essere estranea ai fatti. L’Isis-K, Stato islamico dell'Iraq e del Levante, è una ramificazione dell’Isis attiva in Asia centrale e meridionale. Molte sono le preoccupazioni riguardo a questo gruppo pronto ad attaccare qualunque individuo o gruppo di fede non musulmana, tuttavia ci sono esperti che considerano troppo piccolo questo ramo per arrivare a fare attentati fuori da luoghi come Pakistan, Afghanistan e Iran, dove ha agito finora.

 

Molti paesi occidentali stanno innalzando i livelli di sicurezza ritenendo particolarmente pericoloso questo gruppo. Maggiore attenzione sul web, maggiori controlli in aeroporti e stazioni e in luoghi sensibili: di aggregazione e interesse religioso.

 

Su Amaq, l’agenzia media dell’Isis, c'è un filmato di un minuto e mezzo che mostra ciò che si vede dalle videocamere indossate dagli attentatori. Il tribunale Basmanny di Mosca ha disposto per loro la custodia cautelare, fino al 22 maggio. I loro nomi sono Dalerdzhon Barotovich Mirzoyev, 32 anni e quattro figli aveva un permesso di soggiorno temporaneo nella città di Novosibirsk, Saidakrami Murodali Rachabalizoda, 30 anni, sposato e con un figlio, Shamsidin Fariduni, 25 anni, sposato e con un bambino di 8 mesi, lavorava in una fabbrica di parquet nella città russa di Podolsk, e Muhammadsobir Fayzov, barbiere di 19 anni.

 

Sarebbero tutti originari del Tagikistan. Per l'arresto è stato applicato l'articolo 205 del Codice penale russo: attacco terroristico da parte di un gruppo di persone che ha provocato la morte di un individuo.

 

Tre di loro sono riconoscibili nel video pubblicato dall'Isis. Gli assalitori sono stati bloccati nella foresta di Bryansk: Mosca dice che andavano verso l'Ucraina dove avrebbero avuto rifugio, ma probabilmente si dirigevano verso la Bielorussia. Secondo l'agenzia russa Ria Novosti ci sono state confessioni da parte loro. Tutti sono apparsi con il volto tumefatto in tribunale con segni di percosse.

 

Il media indipendente Meduza parla di torture come il taglio dell'orecchio a uno degli arrestati, obbligato poi a metterlo in bocca. I canali Telegram filorussi hanno pubblicato foto di torture durante gli interrogatori da parte dei servizi di sicurezza: un esempio tra i tanti, è un uomo sdraiato sul pavimento con i pantaloni abbassati che sembra essere collegato con dei fili elettrici.        Nessuncommento sulle torture da parte del Cremlino che dice di non rispondere a domande sull'andamento delle indagini.

 

In conclusione, il governo russo attacca l’Ucraina, definendola l’artefice di questo massacro, nonostante le prove che portano verso l’islamismo radicale, Mosca parla di immigrati che sarebbero stati pagati dai servizi segreti di Kiev per colpire.

 

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