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La scrittura: testimonianza eterna

Aggiornamento: 19 lug 2023

di Paolo Calandra



L’uomo è un animale sociale.


Per esistere e progredire gli esseri umani hanno bisogno di interagire e comunicare. Per il

nascituro tutto inizia con l'imitare il suono della voce della madre. Tale atto gli consente di

inserirsi nel mondo sociale attraverso il linguaggio. A mano a mano che l'uomo evolve, il suo

bisogno di comunicazione si manifesta in forme sempre più sofisticate. La scrittura è per

ognuno lo strumento più importante per connettersi, non solo con coloro ai quali può

giungere la nostra voce, ma anche a coloro che sono distanti, nello spazio e nel tempo. La

scrittura infatti consente di ricongiungersi con le generazioni passate, di cui si leggono le

testimonianze e, nello stesso tempo, si può consegnare la propria parola a quelli che verranno.


È per questo che la scrittura è una grande forma di emancipazione, innanzitutto perché

consente di apprendere e di trasmettere. L'esercizio della scrittura, oltre alla sua valenza

comunicativa primordiale, è anche un mezzo attraverso cui subliminare la propria esistenza,

rendendola eterna. Ed è così che la scrittura abbraccia l'estetica e porta alla luce frammenti di pura bellezza e documenti utili a chi sappia leggerli.


Oltre a investigare il senso del mondo, la poesia, strumento di totale apertura sentimentale,

consente a chi la padroneggia, di diventare eterno.

I poeti infatti, lasciandosi cullare dalla dolcezza della scrittura, ne svelano il potere divino,

volando liberi tra le folle, giocando con le parole da cui sono eternamente affascinati.

Ma, soprattutto, i poeti portano sotto le loro ali indimenticabili parole d’amore impresse nella storia, dove esse rumoreggeranno finché sopravvivrà la cultura del ricordo, che solo la

scrittura può donare.


La nuova società, però, impone alla civiltà umana ritmi frenetici.

Oggi, per non essere emarginati, esiste il tacito obbligo sociale

di essere all’avanguardia e competitivi.

Nella sempre crescente frenesia, l’uomo è costretto a preferire l'immagine alla parola.

Scriveva Gianni Rodari “Vorrei che tutti leggessero, non per diventare letterati o poeti, ma

perché nessuno sia più schiavo”.


Pertanto, la comunicazione per immagini ci sta togliendo la libertà.

Siamo schiavi delle immagini e dei video, poiché in molti social non è permesso mostrare

altro che quelli.

In conclusione, la scrittura è libertà, creatività e soprattutto è il legame che accomuna

generazioni lontane e popoli distanti.

L’uomo deve liberarsi della prigione in cui la postmodernità ci ha chiuso e riscoprire se stesso e gli altri tramite la scrittura.


La speranza è nella poesia, che sempre resterà baluardo della scrittura, che, oltre a investigare

il senso del mondo, consente a chi la padroneggia di diventare eterno.

E tu cosa ne pensi? Dicci la tua!


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