La scrittura: testimonianza eterna
- Il Napoletano Espanso
- 5 gen 2023
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 19 lug 2023
di Paolo Calandra

L’uomo è un animale sociale.
Per esistere e progredire gli esseri umani hanno bisogno di interagire e comunicare. Per il
nascituro tutto inizia con l'imitare il suono della voce della madre. Tale atto gli consente di
inserirsi nel mondo sociale attraverso il linguaggio. A mano a mano che l'uomo evolve, il suo
bisogno di comunicazione si manifesta in forme sempre più sofisticate. La scrittura è per
ognuno lo strumento più importante per connettersi, non solo con coloro ai quali può
giungere la nostra voce, ma anche a coloro che sono distanti, nello spazio e nel tempo. La
scrittura infatti consente di ricongiungersi con le generazioni passate, di cui si leggono le
testimonianze e, nello stesso tempo, si può consegnare la propria parola a quelli che verranno.
È per questo che la scrittura è una grande forma di emancipazione, innanzitutto perché
consente di apprendere e di trasmettere. L'esercizio della scrittura, oltre alla sua valenza
comunicativa primordiale, è anche un mezzo attraverso cui subliminare la propria esistenza,
rendendola eterna. Ed è così che la scrittura abbraccia l'estetica e porta alla luce frammenti di pura bellezza e documenti utili a chi sappia leggerli.
Oltre a investigare il senso del mondo, la poesia, strumento di totale apertura sentimentale,
consente a chi la padroneggia, di diventare eterno.
I poeti infatti, lasciandosi cullare dalla dolcezza della scrittura, ne svelano il potere divino,
volando liberi tra le folle, giocando con le parole da cui sono eternamente affascinati.
Ma, soprattutto, i poeti portano sotto le loro ali indimenticabili parole d’amore impresse nella storia, dove esse rumoreggeranno finché sopravvivrà la cultura del ricordo, che solo la
scrittura può donare.
La nuova società, però, impone alla civiltà umana ritmi frenetici.
Oggi, per non essere emarginati, esiste il tacito obbligo sociale
di essere all’avanguardia e competitivi.
Nella sempre crescente frenesia, l’uomo è costretto a preferire l'immagine alla parola.
Scriveva Gianni Rodari “Vorrei che tutti leggessero, non per diventare letterati o poeti, ma
perché nessuno sia più schiavo”.
Pertanto, la comunicazione per immagini ci sta togliendo la libertà.
Siamo schiavi delle immagini e dei video, poiché in molti social non è permesso mostrare
altro che quelli.
In conclusione, la scrittura è libertà, creatività e soprattutto è il legame che accomuna
generazioni lontane e popoli distanti.
L’uomo deve liberarsi della prigione in cui la postmodernità ci ha chiuso e riscoprire se stesso e gli altri tramite la scrittura.
La speranza è nella poesia, che sempre resterà baluardo della scrittura, che, oltre a investigare
il senso del mondo, consente a chi la padroneggia di diventare eterno.
E tu cosa ne pensi? Dicci la tua!
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