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La scrittura ai tempi della tecnologia



La tecnologia è diventata il pane quotidiano di tutti, tant’è che, appena ci svegliamo, per molti la prima cosa da fare è controllare le notifiche sullo smartphone.

Essa condiziona tutti gli ambiti della nostra vita, dalle relazioni umane alle prestazioni lavorative.  

La tecnologia, in realtà, influenza anche la nostra intimità più profonda e come viviamo anche il rapporto con la prima persona che conosciamo: noi stessi. Essa si insinua anche nei nostri hobby, passioni.

Un esempio, è la scrittura. Oggi per qualcuno la scrittura è limitata ad un numero esiguo di caratteri e di emoticons nelle caselle di inserimento testo delle app di messaggistica ma, in realtà, la tecnologica può permettere anche una evoluzione della scrittura stessa, finendo con l’influenza l’una dell’altra.

Lo spiega Amelia Zalfino, prossima all’esordio nel mondo della scrittura.

Qual è il tuo rapporto con la scrittura?

Ho un rapporto forte con storie e personaggi come per Stephen King. I personaggi mi vengono in sogno, o in sogno ad occhi aperti così come le storie, non arrivano in modo ordinario. Definisco questo un “processo creativo inconscio”.

Cosa scrivi?

Dark e horror, ricchi di sentimenti e psicologia.

Qual è il rapporto che hai con i nuovi metodi di scrittura? (Abbreviazioni etc)

Nei romanzi non metto mai le abbreviazioni, ma sull’Internet in generale sono amante degli inglesismi, che permettono di raggiungere chiunque.

Confermi o smentisci che le emoticon abbiano cambiato le manifestazioni emozionali che potrebbero invece essere scritte?

Dipende. Possono facilitare una persona timida ad esprimersi. È molto soggettivo.

Tratti di questo nei tuoi libri?

No, non sono ambientati ai nostri tempi.

Cosa ne pensi degli Ebook?

Compro solo Ebook. Risparmio spazio e carta, costano poco e leggo di più.

E degli audiolibri?

Quando lavoravo in fabbrica ho ascoltato tutto Lo Hobbitt. Fanno avvicinarsi le persone a cui non piace leggere al mondo della lettura.

Secondo te, da scrittrice, la scrittura sul web è ridotta a didascalie, meme, biografie etc?

No, perché sono in gruppi di scrittori, quindi i social sono belle piattaforme per quanto concerne la diffusione del potere della parola.

Come definiresti gli scrittori nati sul web? (autori di fanfiction etc)

Avvicinano alla scrittura e alla lettura, e le persone che non possono permettersi di scrivere un libro lo possono scrivere su quella piattaforma.

Cosa ti auguri per la scrittura ai tempi della tecnologia?

Che sia integrata alla tecnologia è non soppiantata. Anche i videogiochi, cartoni…nascondono scrittori. L’obiettivo deve essere integrare sempre. Non deve essere un ostacolo all’arte, ma un modo per velocizzarla.

 

Nel ringraziare Amelia Zalfino per essersi prestata a questa intervista, ci uniamo al suo augurio:

Che la scrittura non venga dimenticata in favore di nuove forme di linguaggio ma che possa essere potenziata da quelle stesse forme di linguaggio nuove, che sia un un unico ciclo evolutivo che porti l’arte dello scrivere alla massima integrazione e splendore, perché la tecnologia ha tutte le armi per rendere questo possibile.

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