L’esodo da Kabul: quale sarà la sorte dei cittadini?
- Il Napoletano Espanso
- 16 ago 2021
- Tempo di lettura: 2 min
di Clara Ferraro

Afghanistan: nelle ultime ore a Kabul, capitale del paese, è scoppiato il caos. Giornali e televisioni di tutto il mondo hanno puntato i loro occhi meccanici sulla conquista della città da parte dei talebani e sulla rinascita del cosiddetto “Emirato Islamico”. Esso era stato istituito negli anni ‘90, quando un gruppo di studenti di scuole coraniche fondarono il movimento talebano e invasero il paese, allora occupato dai russi. All’epoca questa era stata vista dal popolo come una liberazione dall’opprimente dittatura sovietica, ma il rigido regime integralista si è poi rivelato non migliore di quello dei loro predecessori.
Nel 2001 intervennero, come spesso accade, gli Americani, convinti che in Afghanistan si trovasse il nucleo terroristico che scagliò l’attacco alle torri gemelle. Anni di guerriglia hanno portato ad una semi-conquista dello stato, nel quale sono poi stati istituiti i consueti apparati istituzionali. Conseguentemente ad un trattato di pace stipulato sotto il governo Trump con i talebani, le truppe americane avrebbero dovuto lasciare il paese.
Sotto il governo Biden, però, la ritirata ha subito un rinvio, che sarebbe dovuto avvenire l’11 Settembre 2021. Ma tutti gli sforzi degli USA sono stati vanificati dalla rapida e inavvertita avanzata dei loro nemici. Uno scenario surreale, che sembrerebbe, a prima vista, essere avvenuto in modo inquietantemente indisturbato. Dietro le quinte, però, i leader delle maggiori potenze mondiali non staranno sicuramente dormendo sogni tranquilli. Se dapprima poteva sembrare che l’oramai ex presidente Ashraf Ghani, tramite complicate trattative, sarebbe riuscito a trovare un accordo con gli insorti, la situazione è sfuggita di mano quando questi ultimi hanno optato per la piena conquista del paese e i combattenti, rimasti alle porte della città, sono entrati inavvertitamente nella capitale, prendendo d’assedio le strade. Ghani ha così optato per la fuga, e ora sembrerebbe trovarsi in Uzbekistan. Successivamente ha dichiarato sul suo profilo Facebook di averlo fatto per proteggere la città di Kabul ed evitare un massacro.
Ma quale sarà realmente la sorte di questa povera gente? Purtroppo nessuno può esserne certo, e mentre migliaia di diplomatici rientrano in patria grazie alle rispettive ambasciate, video di scenari apocalittici si spargono a macchia d’olio sul web, a partire da quello che riprende un gruppo di cittadini disperati che cerca di entrare in un aereo in partenza. Cinque le vittime accertate, ma non è ancora chiaro se siano state uccise tentando la fuga o da colpi di arma da fuoco. Intanto il mondo resta con il fiato sospeso, tra le opinioni contrastanti dei leader mondiali e le agghiaccianti testimonianze che ci arrivano sotto forma di foto e video. Purtroppo, non possiamo fare altro che stare a guardare e ad aspettare la prossima mossa, come in una partita di scacchi dove la posta in gioco è, come sempre, la vita di persone innocenti.
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