Istruzione: apprendimento o oppressione?
- Il Napoletano Espanso
- 7 ago 2021
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 9 nov 2023
di Alfonsina Pignata

La notizia che avanza tra i cunicoli di Napoli e sul web negli ultimi giorni è sicuramente quella inerente alla morte di un giovane 25enne, studente di Lettere e filosofia presso l’università partenopea Federico II. Il ragazzo di cui si discute è Antonio Cerreto, residente a Torre del greco, il quale è stato ritrovato senza vita il 19 luglio 2021.
Secondo le accurate ricerche svolte dalle forze dell’ordine, sarebbero state rilevate due ipotesi per ciò che riguarda il terribile incidente: la prima verte sull’idea di una “caduta”, accidentale o causata da una spinta volontaria; la seconda invece, pone sul gradino dell’indagine l’idea di un suicidio. Effettivamente a partire da marzo 2020, a causa dell’inizio della tragica pandemia Covid-19, la pressione e l’angoscia è aumentata sull’intera popolazione mondiale. Secondo un’analisi avvenuta durante questo periodo storico, i casi di suicidio da parte dei giovani appartenenti alla fascia d’età 10-25 anni sono aumentati del 20%.
Ma cosa si nasconde dietro ad un suicidio? Ansia e depressione sono le componenti principali che fanno accrescere un disagio esistenziale. È risaputo che i giovani sono anime molto sensibili, in preda a nuove emozioni e sensazioni. In questo periodo caratterizzato da restrizioni continue, privazioni dei beni essenziali come amici, parenti e amori, l’introduzione speciale della didattica a distanza, la chiusura forzata all’interno delle proprie abitazioni, ha creato un forte malore psico-fisico, soprattutto nei giovani. Un’intera generazione è stata catapultata in una nuova realtà, la quale è risultata ben lontana da quella vissuta fino a quel momento. Sfortunatamente è un tema che viene trattato ancora con leggerezza, in effetti da sempre i dolori della psiche sono ritenuti meno funzionali e rilevanti rispetto a quelli del corpo stesso, ma bisognerebbe iniziare ad applicare un giusto intervento al fine di risolvere questa terrificante problematica. Probabilmente potrebbe essere lo stesso caso per il giovane Cerreto, in quanto quest’ultimo dichiarò ai suoi familiari e amici di aver raggiunto il traguardo finale del suo percorso di studi ovvero la laurea, ma in verità aveva sostenuto solo pochi esami. Non si può ancora confermare la causa della sua morte con certezza, ma tutti questi elementi fanno credere che si possa ritenere un’ennesima vittima di un’istruzione Italiana che pressa i giovani al fine di scalare la grande montagna dei “migliori”.
Antonio Cerreto era un giovane partenopeo con l’ambizione di divenire giornalista, chissà se aveva riposto i suoi pensieri su carta prima di lasciare il grande dono della vita.
In effetti non conosciamo nulla sulla sua vita privata, siamo a corrente solo che il suo corpo gelido aveva toccato il cortile dell’università, lo stesso cortile che aveva visto attraversare milioni di studenti ed eccellenze italiane. Ma quel corpo prima di incombere nella morte aveva conosciuto il calore della vita. Quindi le domande che ci poniamo sono: Cos’è successo realmente? Perché commettere un gesto così estremo? Riusciremo mai a scoprire la verità che si cela dietro ad una morte così drammatica?
Forse è proprio questo il mistero della vita. L’incertezza.
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