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I demoni di un cuore tormentato

“La religione è il singhiozzo di una creatura oppressa, il sentimento di un mondo senza cuore, lo spirito di una condizione priva di spirito” scrisse Karl Marx. La religione è ciò che aiuta molte persone a tener duro in momenti di crisi, in cui ogni ciel sereno sembra divenire scarlatto in preda alle brusche intemperie, in cui le emozioni sprofondano in pozzi bui e oscuri alla ricerca di un singolo spiraglio di luce a cui aggrapparsi. La religione, qualsiasi religione, spinge le persone a commettere azioni. Azioni buone, o, in alcuni casi, azioni cattive. È questo il caso di Giovanni Barreca, un padre, in una famiglia umile, che trova appiglio nell’evangelismo, coltivando il suo forte credo e professando la sua fede in modo ossessivo. Sono le tre di notte, il cielo è spento e il silenzio regna, creando un limbo di quiete. Molti sonnecchiano nei propri letti, abbandonati alle braccia di Morfeo e cullati dalla dolce armonia nottambula. Eppure, quel sonno non è dolce e conciliante per tutti. Anzi, per alcuni, soprattutto per Giovanni Barreca, quel sonno è tortuoso e movimentato. Si alza, in preda alla sonnolenza, e mormora frasi sconnesse. Quella notte, le vite di Emanuel e Kevin Barreca e di Antonella Salamone, si spengono. È circa il 9 febbraio 2024, ci ritroviamo ad Altavilla Milicia, in provincia di Palermo, in un’umile casa in via Reggia Trazzera Marina di Granatelli. Giovanni Barreca delira a proposito di presenze demoniache in casa e, in modo particolarmente cruento ed efferato, pone fine alla vita dei suoi due figli e di sua moglie, risparmiando sua figlia, unica superstite della strage. I figli maschi, di 5 e 16 anni, sembrano essere stati soffocati nel sonno, mentre le spoglie della moglie vengono ritrovate in giardino carbonizzate. La figlia, probabilmente, non si è certi di questo, è stata drogata o narcotizzata, per far sì che non assistesse all’accaduto. Proprio la 17enne si sveglia in preda al panico, ritrovando nel letto i corpi gelidamente freddi e gli occhi vitrei contornati da palpebre dolorosamente immobili dei fratelli. Subito dopo aver compiuto il delitto, Giovanni chiama la polizia e si costituisce, facendosi trovare a Casteldaccia, un paese nei dintorni. Dopo l’arresto viene condotto nella caserma di Bagheria dove, al giorno d’oggi, risiedono e sono sotto accusa anche una coppia di amici molto stretti di Giovanni, che condividevano con lui la stessa perseveranza maniacale nella fede e che, si pensa, possano avere avuto un ruolo nell’istigazione all’atroce e sanguinosa violenza. Le testimonianze rinvenute sono discordanti. Pascal Ballof, vicina della coppia, racconta di aver sempre trovato inquietante Giovanni, mentre la sorella e la nonna di Antonella Salomone affermano che i rapporti della coppia fossero equilibrati, tra i soliti bisticci e le solite discussioni coniugali. Il sindaco di Altavilla, Pino Verga, ha annullato i festeggiamenti per il Carnevale e indetto il lutto cittadino nel giorno dei funerali delle povere vittime. Tutta la cittadina ha mostrato cordoglio per le tre vittime, uccise violentemente proprio dalla persona che, per il ruolo familiare rivestito, avrebbe dovuto essere il loro punto di riferimento. Giovanni, come molti altri, è caduto in una trappola della sua stessa mente. Ha scambiato l’odio per amore e la fede con la rabbia. L’indole umana è, oggi più che mai, plasmata per aggrapparsi, per trovare un appiglio, un riferimento; ma la religione, o meglio la visione distorta del credo che Giovanni possedeva, non è un motivo per commettere omicidio. Non c’è nessuna giustificazione per una persona che spegne la luce negli occhi di un’altra, fermando l'incessante battito del suo cuore. Come disse Cormac McCarthy “Alla fine tutti noi veniamo guariti dai nostri sentimenti. Quelli che non vengono guariti dalla vita vengono guariti dalla morte”, è questa la speranza che auguriamo alle tre povere vittime volate in cielo.

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