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Giubileo 2025, l’Anno Santo tra storia e contemporaneità


Durante la Vigilia di Natale, dalle ore 19:00 fino alle ore 21:30 viene trasmesso in diretta Tv il rito di apertura della Porta Santa della Basilica di San Pietro, che dà inizio al Giubileo 2025 indetto da Papa Francesco, dedicato alla Speranza.


Il Giubileo, anche detto Anno Santo, è, per la Chiesa Cattolica ed i suoi fedeli, l’anno della remissione dei peccati e della conversione. In questo periodo di circa un anno, i fedeli sono invitati a visitare Roma, sede del papato, in qualità di pellegrini. 


Il rito di apertura di ogni Giubileo è proprio l'apertura della porta Santa di San Pietro, che resterà aperta per tutta la durata dell’evento, venendo però chiusa solo durante le ore notturne, e murata alla sua fine, nel giorno dell’Epifania dell’anno successivo (in questo caso il 6 gennaio 2026). Quella di San Pietro non è però l’unica porta, ve ne sono infatti altre 3 nelle basiliche di San Giovanni in Laterano, San Pietro fuori le mura e Santa Maria Maggiore. 


Queste porte hanno un chiaro significato simbolico. Infatti, dalla citazione della Bibbia in cui Gesù afferma: “Io sono la porta, se uno entra attraverso di me, sarà salvato”, l’attraversare le porte significa voler entrare nelle braccia di Cristo e aprirsi al suo insegnamento entrando nella sua casa (la Chiesa). Secondo la teologia, attraversare la Porta Santa concede l’indulgenza plenaria, ossia il perdono di tutti i peccati. 


Il 9 maggio 2024 Papa Francesco ha pubblicato la sua bolla, un documento ufficiale del pontefice, Spes non confundit, dove ha annunciato le date del Giubileo e il tema dell’evento: la Speranza. Una speranza che è essenziale in un mondo segnato dai conflitti internazionali, Russia-Ucraina e Israele-Palestina sono solo degli esempi, in un mondo che potrebbe cadere in una dipendenza tecnologica per l’evolversi delle intelligenze artificiali e la popolazione è più vulnerabile degli eventi climatici estremi, soprattutto in una società sempre più secolarizzata. Così è stata quindi spiegata la scelta del motto “Pellegrini di speranza” da Papa Bergoglio: «Dobbiamo tenere accesa la fiaccola della speranza che ci è stata donata, e fare di tutto perché ognuno riacquisti la forza e la certezza di guardare al futuro con animo aperto, cuore fiducioso e mente lungimirante. Il prossimo Giubileo potrà favorire molto la ricomposizione di un clima di speranza e di fiducia, come segno di una rinnovata rinascita di cui tutti sentiamo l'urgenza. Per questo ho scelto il motto “Pellegrini di speranza”»


Sono stati poi scelti anche il logo e la mascotte. Il primo è stato scelto tra quasi 300 proposte ed è stato disegnato da Giacomo Travisani, che raffigura 4 uomini di colori diversi che abbracciano la croce, con il motto scritto in latino. L'autore ha così spiegato il significato del logo: «Ho immaginato gente di ogni ‘colore', nazionalità e cultura, spingersi dai quattro angoli della Terra e muoversi in rotta verso il futuro, gli altri, il mondo, come vele di una grande nave comune, spiegate grazie al vento della Speranza che è la croce di Cristo e Cristo stesso. Quando ho voluto ‘personificare' la Speranza ho avuto subito chiara un'immagine: la Croce; la Speranza, mi sono detto, è nella Croce.» Per la mascotte è stata invece scelta Luce, il cui design è ispirato ai colori della bandiera vaticana e ai disegni degli anime. Questa scelta è stata fatta con lo scopo di avvicinare i giovani e rappresentare il Vaticano ad eventi importanti come l’Expo 2025 e il Lucca Comics & Games.


Ovviamente l’evento avrà un grande impatto economico e sociale per Roma e i suoi cittadini. Innanzitutto si prevede che Roma verrà visitata da oltre 35 milioni di turisti nel 2025, più del 200% dei turisti del 2023. Ciò gioverà sicuramente ai ristoratori o agli alberghieri. Il Governo italiano e il Comune di Roma, il cui sindaco Roberto Gualtieri è stato nominato commissario straordinario per il Giubileo nel 2022, stanno promuovendo lavori di restaurazione di luoghi pubblici, potenziamento dei mezzi pubblici, aumento degli spazi pedonali e strutture turistiche, per cui sono stati stanziati quasi 2 miliardi di euro. Questo ha causato non poche polemiche, che vedono il Giubileo come una distrazione dai veri problemi dell’Italia, oppure uno stanziamento inutile di fondi che potevano essere destinati all’istruzione o alla sanità. Altri invece si chiedono se ci fosse bisogno di aspettare il Giubileo per finanziare questi lavori talvolta molto importanti come la riqualificazione delle strade. Molti di questi progetti sono però in ritardo e si concluderanno solo a Giubileo in corso o addirittura dopo la sua fine. Anche il Vaticano guadagnerà dal merchandising ufficiale del Giubileo prodotto grazie al logo e alla mascotte.


Questo sarà il 25esimo Giubileo della Chiesa Cattolica, non considerando quelli straordinari, una tradizione che va avanti dal 1300, anno del primo Giubileo indetto da Papa Bonifacio VIII, però questo ha alcune particolarità che lo distinguono da tutti i precedenti.


Innanzitutto, in questo Giubileo è centrale l’attenzione data al Mondo della Comunicazione, divenuto di grandissima importanza nell’era social. Infatti tra i vari eventi giubilari, quelli aperti a singole professioni o a determinati gruppi della popolazione, tra i medici, le forze dell’ordine e i malati vi è un evento dedicato a chi si occupa di comunicazione, non solo giornalisti e copywriter, ma anche videomaker e grafici. Questo evento inizierà il 24 gennaio, il giorno di San Francesco di Sales e finirà il 26 gennaio. Inoltre, tra il 28 e il 29 luglio 2025 saranno invitati in Vaticano i cosiddetti “missionari digitali”, ossia gli influencer cattolici e i content creator che diffondono messaggi di pace attraverso i loro canali. In questi eventi il giornalismo e la content creation verranno trattati come missioni di pace e diffusori di speranza. In un mondo dove spesso una comunicazione libera e portatrice di pace non è possibile bensì ostacolata, il Papa invece la pone al centro della questione cattolica.


Un altro aspetto rivoluzionario è l’attenzione data alla situazione nelle carceri. “La prima Porta Santa l’ho aperta a Natale in San Pietro, ma ho voluto che la seconda Porta Santa fosse qui in un carcere. Ho voluto che ognuno di noi tutti che siamo qui, dentro e fuori, avessimo la possibilità anche di spalancare le porte del cuore e capire che la speranza non delude”. Questo ha affermato Papa Francesco quando ha aperto la Porta Santa del Carcere di Rebibbia il 26 dicembre, a Roma. La porta è stata aggiunta quest’anno proprio per il Giubileo 2025. Ciò che il Pontefice vuole dire con questo gesto è che anche coloro che si sono macchiati di reati anche gravi possono guarire se aprono il loro cuore alla speranza e alla bontà, a nessuno sarà negato il perdono divino se vi è un vero pentimento e cambiamento nella persona. Con questo gesto Papa Bergoglio ha anche lanciato un appello allo stato, chiedendo la costruzione di carceri efficienti e in cui i detenuti possano vivere dignitosamente e lavorare affinché possano riconquistare un posto in società. L’evento ha suscitato le polemiche di alcuni politici, come Roberto Vannacci che scrive sul suo profilo Instagram: “Solidarietà per le vittime della criminalità, non ai detenuti”.


Il Giubileo 2025 sarà l’evento sociale che caratterizzerà il mondo,  soprattutto l’Italia e la città di Roma, nel prossimo anno. Sebbene nel mondo stia effettivamente diminuendo il numero di fedeli e di cristiani, verranno affrontate tematiche sociali che toccano tutti, non solo quelle sopracitate, ma anche la rivendicazione di diritti fondamentali come quelli alla salute o alla casa e la lotta alla discriminazione. Un possibile ottimo punto di lancio per cambiare la mentalità di coloro che sono però ancora legati a queste tradizioni, come la nostra politica. Questa potrebbe essere quindi la radice di quel famigerato cambiamento culturale essenziale al cambiamento del mondo che verrà abitato da noi giovani.



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