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Giorgio Gaber: Un'Icona della Canzone Italiana

Nel 1939, il 25 gennaio, nacque a Milano Giorgio Gaber. Lui fu uno dei più importanti esponenti del cantautorato italiano. Infatti quest’ultimo vanta una carriera nella scena musicale e teatrale quarantennale.


Da adolescente scopre il suo talento per la musica, infatti iniziò a suonare la chitarra a 15 anni per curare una lieve paralisi al braccio sinistro. Da lì iniziò a studiare musica e ad appassionarsi al suo strumento.


A cavallo tra gli anni ‘50 e ‘60 inizia a suonare in vari gruppi in Lombardia e a frequentare i più grandi autori e cantanti del tempo, tra cui Gian Piero Reverberi, Luigi Tenco e Enzo Jannacci, con quest’ultimo stringerà una duratura amicizia.


La sua carriera da solista iniziò negli anni '60, quando Gaber iniziò a pubblicare alcune canzoni come “Ciao, ti dirò” e “La Ballata del Cerutti”. Con queste, si è affermato come il pioniere del rock ‘n roll in Italia, ispirandosi alle ballate scritte dagli chansonniers francesi.


Negli anni ‘70 Gaber ha avuto successo anche come attore teatrale, infatti esordisce a Milano con “il signor G”, suo nomignolo, e riscosse molto successo. A questo seguiranno vari altri spettacoli in cui Gaber alternerà le sue canzoni a monologhi recitati, di cui alcuni divenuti celebri come “Qualcuno era comunista”.


Gaber è uno dei primi veri e propri cantautori italiani. I suoi testi toccano argomenti di vario tipo, come la libertà intellettuale e il conformismo. Importantissimi sono i messaggi politici e sociali che passano attraverso le sue canzoni.


La corrente cantautorale che segue Gaber, e che interessa la maggior parte dei cantautori italiani, così politica è così lontana da argomenti definiti “scontati” come l’amore, è il risultato delle grandi rivolte del dopoguerra. Con le rivolte del ‘68 e del ‘77 (in quegli anni questi artisti esordirono e iniziarono a ricevere successo), l’impegno politico e civile erano diventati parte essenziale della vita di ogni cittadino, ciò ha influenzato ogni settore dell’arte, non solo la musica.


Altri grandissimi autori e cantautori, alcuni anche amici di Gaber, tra cui Gian Piero Reverberi, Enzo Jannacci, Fabrizio De Andrè, Rino Gaetano, sono diventati delle icone della musica italiana proprio per il loro impegno, e per aver raccontato la storia di una generazione.


Per finire, Gaber nel 2001 pubblica “La mia generazione ha perso”, dove esprime il suo dispiacere perché la sua generazione ha “perso” tutte le lotte ideologiche che aveva combattuto, a causa del conformismo e dell’ipocrisia. Gaber esprime il suo parere sulla società malata in cui viviamo, forse con una traccia di malinconia.


Gaber muore il 3 gennaio 2003, e non assisterà all’uscita del suo ultimo album “Non mi sento italiano”, pubblicato 20 giorni dopo ed è considerato il suo album di maggiore successo.


Eterne sono e saranno canzoni come “Destra-Sinistra”, “La razza in estinzione”, “Non insegnate ai bambini”, “Io non mi sento italiano”, “La Libertà” e “Io se fossi Dio”, dove il signor G ha sempre tentato di far venire a galla i difetti della società, dei politici e dell’essere umano.


1 Comment


Stefano Esposito
Stefano Esposito
Feb 07, 2024

Sono un amico di Alessandro di Giovanni e mi dichiaro a malincuore uno dei responsabili dei troll sotto i suoi post, ne ho scritto giusto qualcuno e non sono a conoscenza dell identità degli altri troll. Sono consapevole dei problemi che ha passato Alex e quelli del suo redattore e mi sento in colpa per essere stato in parte responsabile, per questo mi scuso e vi assicuro che ciò non avverrà più perché il gioco è bello quandl dura poco, e lo è ancora meno quando lo scherzato lo vede più cone un irritazione che come un gioco; mi limiterò a leggere ed eventualmente commentare con serietà ed interesse i vostri post. Per di più farò un modo di redimermi…

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