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Emergenza galleria Umberto: più vigilanza, più pulizia, più eventi

di Alessandro Terracciano



Telecamere, cancelli, dislocazione progressiva dei senza tetto, maggiore vigilanza, soluzione della disputa giudiziale fra Comune e privati: queste le proposte sorte all’interno del tessuto sociale che abita il centro storico partenopeo, nei pressi della Galleria Umberto I.


Infatti, è da oltre un decennio che il primo salotto della città di Napoli è scivolato in un lento e progressivo degrado. Nonostante i consistenti flussi turistici che hanno animato le strade della città durante le festività natalizie, la situazione è rimasta critica: troppe le saracinesche abbassate, numerosi i ristoranti chiusi da anni e tanti i locali dismessi e sfitti.


“Gli affari sono calati del 50%. Come mai? Il degrado della città, oltre che il Covid. La Galleria è un dormitorio e questo incide tanto sugli acquisti dei turisti che passano di qua. Qui ci sono tante saracinesche abbassate, ma i costi degli affitti rimangono gli stessi, altissimi. Perfino Ciro a Santa Brigida, un ristorante che era un’istituzione per la zona, non ce l’ha fatta” commenta Amalia Savastano, della Salumeria Regina. Dunque, è evidente come lo stato di abbandono della Galleria stia danneggiando significativamente gli affari e il commercio del circondato.


Si è alla ricerca di un piano di rilancio, con il quale si possa risollevare le sorti della Umberto I, per il quale il neopresidente della Camera di Commercio Ciro Fiola sta ricoprendo un rilevante ruolo di mediazione. In una delle sue interviste più recenti, l’onorevole ha espresso la disponibilità, da parte della Camera, a pagare per un nuovo sistema di videosorveglianza collegato con la Questura, oltre che la proposta di realizzare un inter-condominio. “Nello spirito di legge non è che si possa fare di ogni strada un distretto commerciale - ha aggiunto - chi afferma cose contrarie ha approfittato del disagio dei commercianti per cavalcare un’onda sbagliata. Secondo me si deve fare un centro commerciale unico di Napoli, tenendo ben presenti le criticità e le caratteristiche di ogni zona”.


Ma, nonostante palazzo Santa Lucia abbia destinato per i Distretti Commerciali circa 5 milioni per tutta la regione Campania, secondo l’assessore alle Attività Produttive Teresa Armato questo progetto potrebbe arrecare diversi vantaggi a tutte le strade limitrofe alla Galleria, tra cui via San Carlo, via Verdi o via Santa Brigida. Ciò è stato confermato anche dall’assessore all’Urbanistica Laura Lieto, la quale ha definito il progetto “senza dubbio innovativo e in grado di coinvolgere ben 4 assessorati. Si sta infatti procedendo ad una collaborazione fra istituzioni, servizi tecnici e organizzazioni che agiscono proprio sull’area della Galleria. Ci stiamo concentrando sulle impalcature di via Toledo, oltre che sulla necessità di un restauro completo della copertura e della pavimentazione, di proprietà del Comune”.


Risulta evidente che la campagna di stampa e le mobilitazioni sociali sono state proficue, in quanto non solo hanno contribuito a creare un clima di dialogo sereno fra istituzioni e privati, ma hanno inoltre spinto ad individuare alcune possibili soluzioni da introdurre, sebbene non siano ancora state realizzate. Resta ancora da sciogliere la questione della messa in sicurezza, di modo che si possa garantire alla Umberto I un futuro migliore ed una vita notturna sicura, evitando che baby gang e clan criminali possano tornare in possesso della Galleria. L’operazione in Galleria riguarda il decoro non solo del monumento, ma anche delle persone. E dare decoro alla città significa ridare un’opportunità a coloro che la vivono.

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