Edward Gingerich: il primo killer Amish d’America
- Il Napoletano Espanso
- 3 set 2021
- Tempo di lettura: 4 min
di Rita Iodice

Tutti abbiamo sentito parlare, almeno una volta, della comunità Amish e di come questa comunità religiosa di origini svizzere abbia insediato ben 22 stati in America, portando con sé il proprio modo di vivere, i propri costumi e usi. Ciò di cui invece quasi sicuramente non avrete sentito parlare è della storia di Edward Gingerich, l’unico membro della comunità Amish mai condannato per omicidio. Ma procediamo, come nostro solito, con ordine.
Edward Gingerich nasce il 14 gennaio del 1966, da una famiglia Amish della comunità della Pennsylvania. Sin da giovanissimo lavora nella falegnameria di famiglia, per lui unico punto di contatto con il mondo esterno; infatti ad Edward è vietato avere interazioni con persone esterne alla comunità Amish e questo crea in lui, col passare degli anni, un atteggiamento di odio e intolleranza verso la sua condizione. Per questo motivo la falegnameria di famiglia inizia a rappresentare per lui l’unico punto di evasione dalla sua condizione di isolamento: è proprio qui che nel giugno del 1985, Edward conosce Richard Zimmer, un uomo di origini inglesi con cui stringe subito amicizia. È Zimmer a spingerlo a conoscere il mondo all’esterno della comunità Amish, incoraggiando Edward a ribellarsi alle rigide regole impostegli da questa. Il giovane Gingerich inizia così ad appassionarsi di motori e di nuove tecnologie; il mondo all’esterno della comunità lo affascina al punto tale da iniziare a pensare sempre di più all’idea di abbandonarla.
Agli inizi del 1985 la vita di Edward subisce una svolta che sarà significativa per gli avvenimenti degli anni successivi; incontra infatti Katie Shetler, una perfetta ragazza Amish, ben educata, dolce e figlia di un rispettato anziano della comunità, ma purtroppo ancora nubile e ormai oltre l’età da matrimonio. I due, sotto le pressioni di entrambe le famiglie, decidono così di sposarsi il 2 dicembre dell’anno successivo: un matrimonio che è solo l’inizio dell’inferno personale di Edward. Nella primavera del 1987, Katie rimane incinta del primo bambino, Dannie; Edward però, non è pronto a fare il padre e inizia a trascorrere sempre più tempo lontano dalla famiglia.
Nel luglio del 1988 iniziano a presentarsi anche i primi sintomi della malattia mentale di Gingerich: il giovane inizia a soffrire di insonnia al punto che Katie, allarmata, decide di portarlo da Merrit Terrel, un medico molto amato dalla comunità Amish per i suoi metodi naturali. Ovviamente Terrel non era un vero medico ma piuttosto un ciarlatano che ingannava la comunità in cambio di denaro. Una volta visitato Edward, infatti, Terrel rassicura Katie e prescrive al giovane dei massaggi ai piedi e un cucchiaio di melassa nera che avrebbe dovuto, a detta del presunto dottore, purificargli il sangue. Ovviamente Edward non mostrò segni di miglioramento e la sua salute mentale si avviò sempre più verso il declino. A peggiorare la situazione fu senza dubbio l’arrivo di altri due figli, Enos, nato il 21 marzo dell’anno seguente, e Mary, venuta alla luce il 13 marzo del 1990.
Col passare degli anni la salute di Edward peggiora sempre di più fino a che, nella primavera del 1992, Katie decide di portarlo finalmente da un vero psichiatra al di fuori della comunità. Edward viene ricoverato in una clinica dove finalmente sembra migliorare grazie alle giuste cure ma, tornato a casa, le sue condizioni peggiorarono nuovamente. Il giovane, infatti, inizia a manifestare comportamenti via via più strani. La moglie, allarmatasi nuovamente decide di portarlo ancora una volta da diversi medici all’intero comunità Amish, ma anche stavolta le cure prescritte non hanno successo, portando ad un epilogo agghiacciante.
Il 18 marzo del 1993, Edward rimane a letto fino alle 9 del mattino. Nonostante la comunità Amish stesse celebrando un matrimonio, quel giorno Katie si rifiutò di presenziare per non lasciare da solo il marito senza avere idea però di cosa le sarebbe successo. Verso sera, mentre i bambini giocavano sul pavimento e i due giovani coniugi sembravano aver trovato un po’ di pace, Edward si alzò di scatto e iniziò a colpire Katie in pieno volto gridando: “Io sono il diavolo”. Katie terrorizzata e sanguinante urlò al figlio maggiore di andare a chiamare il fratello di Edward. Dannie allora si precipitò fuori mentre i suoi fratellini, Mary ed Enos sfortunatamente rimasero in casa.
Edward si avventò sulla donna con ancora più ferocia facendola finire sul pavimento. Quando suo fratello Dan arrivò alla casa, lo trovò a cavalcioni sulla moglie mentre continuava a colpirla in volto con violenza. Dan tentò in tutti i modi di fermare il fratello ma senza successo. Decide allora di precipitarsi fuori dalla casa per chiamare i soccorsi. Quando la polizia arrivò sulla scena del crimine si ritrovò davanti ad uno scenario agghiacciante: Edward, infatti, aveva continuato a colpire Katie schiacciandole il cranio al punto da far fuoriuscire il cervello; l’aveva poi spogliata, afferrato un coltello e squartatone lo stomaco.
Ma non credete sia finita perché in seguito Edward estrasse con foga il cuore, i polmoni, la milza, il fegato, i reni, le ovaie e l’intestino dal corpo di Katie, sistemandoli in una pila affianco a questo, il tutto davanti ai suoi tre bambini. Secondo le dichiarazioni seguenti l’omicidio di Katie, una volta finito di compiere il massacro, Edward si era ripulito, aveva preso i figli e detto loro:” vi porto dal nonno, poi torno a bruciare la casa”.
Edward fu ovviamente arrestato e nel processo per l’omicidio della moglie venne dichiarato colpevole, ma malato di mente. Per questo motivo venne condannato a un minimo di due anni fino a un massimo di cinque, venendo infine rilasciato, dopo aver scontato l’intera pena, nel marzo del 1998. Da ciò che si dice Gingerich all’uscita dal carcere volle rivedere a tutti i costi la figlia Mary compiendo per l’ennesima volta qualcosa di terribile, ma questa è un’altra storia di cui magari vi parlerò un’altra volta. D’altronde è solo uno dei tanti eventi di questa raccapricciante vicenda.
Personalmente credo che Edward fosse solo un uomo malato e incompreso, d’altronde siamo noi a creare i nostri mostri oppure no?
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