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DEFICIT DEL NEUROSVILUPPO, DISABILITÀ MENTALI E COME VENGONO (talvolta) MERCIFICATE DAI MEDIA


Autismo, Asperger, Bipolarismo, Schizofrenia, Disturbo Borderline della personalità, Anoressia, Bulimia (…)


Sono solo alcune delle sindromi e dei disturbi più famosi che il DSM contiene al suo interno.


Ma come mai, oltre ad essere conosciuti nel DSM, sono diventati così conosciuti?


La risposta va riconosciuta in ambito culturale e storico-sociale, che si avvale di un'arma molto potente, oggi: i media e il culto della personalità.


È infatti vero, che molto spesso, di un personaggio famoso o di un artista, non ne apprezziamo in primis le opere , ma c’è un vero e proprio culto inconscio o conscio della loro personalità dietro.


Per esempio, è stato reso noto che Caravaggio soffrisse di disturbo borderline di personalità, e molti lo apprezzano per questo in primis che per i suoi capolavori artistici. Stessa cosa è successa al malcapitato Van Gogh, riconosciuto bipolare. Ma, la domanda sorge spontanea: come si è arrivati ad una diagnosi del genere senza aver avuto contatti con queste persone, e senza valutare nemmeno i fattori sociali, biologici, che facevano parte di un intero contesto nel quale vivevano?


Il punto è che questi artisti sono stati usati per vendere utilizzando quella che è sicuramente una personalità particolare. Vendere gadget e quanto altro, pur di finire per l’avere davvero una visione distorta della realtà: ma da parte nostra.


Si finisce per comportarsi esattamente come i media si comportano verso, quantomeno, i personaggi del passato, i più difficili da diagnosticare, sempre che ce ne fosse la necessità. Si perde l’attenzione verso il concreto, verso le opere, verso i fatti, per preferire un mondo fantastico.

Ma perché?


Perché in questo contesto storico e sociale, in una massa che è coinvolta perennemente nella propria vita frenetica, in un mondo in cui l’egoismo regna sempre più sovrano, alle persone di questo secolo piace trovare qualcosa in cui credere ancora: e perché non proprio il culto di una personalità in cui (molto spesso in modo inappropriato) rivedersi?


Dunque, preferiamo il culto della personalità basato sulla mercificazione di queste “diversità” perché il diverso fa paura, ma è pur sempre un modo di sentirsi speciali e aumentare il proprio ego, in questo secolo. E il culto della personalità, a quanto pare, fa sentire le persone più forti e capite.


E tu, cosa ne pensi? Dicci la tua!

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