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Covid in Africa: verso l'immunità di gregge

di Alessandro Terracciano



I 54 Stati che compongono il continente nero registrano dati sull’andamento del virus fra loro molto differenti a causa delle dissimili situazioni politiche nazionali, socio-economiche e sanitarie. Se gli aggiornamenti del 2020 dell’Ufficio regionale per l’Africa dell’OMS rivelavano consistenti aumenti di casi in Sudafrica, Egitto, Marocco, Etiopia, Nigeria, Algeria, Ghana e Kenya, che rappresentavano l’85% dei contagi dell’intero continente, tra l’estate e l’autunno 2021 il gruppo di otto nazioni ad oggi costituisce circa il 62% dei casi totali. Ciò sta dunque a confermare come l’epidemia si sia notevolmente estesa anche in altri Stati. Inoltre la bassa copertura vaccinale (meno dell’1,6% della popolazione ha portato a termine il ciclo vaccinale) sta notevolmente facilitando l’emergere di ceppi mutanti del virus.


In più, la pandemia non ha soltanto provocato positivi e decessi, ma anche dure restrizioni e lockdown, le cui conseguenze hanno colpito soprattutto i ceti più deboli della popolazione. Infatti tra le baraccopoli della capitale kenyota Nairobi si assiste alla perdita di decine di migliaia di posti di lavoro, senza alcun tipo di sostegno economico da parte del governo. Disastrosa è stata anche la chiusura delle scuole, che ha determinato un esponenziale aumento della dispersione scolastica di bambini e ragazzi.


Tuttavia, nonostante le numerose ragioni d’inquietudine sorte negli ultimi tempi, la pandemia riserva una piacevole sorpresa per ciò che riguarda l’Africa. Secondo i dati provenienti dalle comunità scientifiche la strage da Covid nel continente non sarebbe mai iniziata, soprattutto nell’area dei Paesi subsahariani. I dati ufficiali parlano di circa 7 milioni di tamponi positivi in tutta l’Africa, meno della sola Italia, la quale attualmente ha raggiunto il record di 11 milioni. E, secondo le statistiche formulate dalla banca dati Our World, gran parte dei contagi sono stati asintomatici, con un numero totale di decessi in tutto il continente di circa 163 mila, anche questo dato non tanto superiore rispetto a quello della sola Italia, che conta 148 mila decessi.


In particolare, in confronto ai 229 morti ogni centomila abitanti in Italia, in altri Paesi con un servizio sanitario poco efficiente, quali ad esempio l’Uganda, si è constatata la media di 7 decessi su centomila persone. Dunque, sembra che lo scarso accesso ai vaccini non sia stato poi tanto fatale come ci si sarebbe potuto aspettare. Numerose ipotesi scientifiche ritengono che la spiegazione di ciò si trovi nell’età media delle popolazioni africane: le aspettative di vita di tali popolazioni non superano i 20 anni, a fronte dei 47 dell’Unione europea. E, considerato che il maggior numero di morti per Covid interessa una fascia di persone affette da varie patologie come l’obesità e il diabete, molto diffuse fra gli anziani, la giovinezza avrebbe rappresentato un punto di forza per i popoli africani, sopperendo così alle diverse mancanze.


Altri scienziati tentano di fornire ulteriori spiegazioni che restano ancora da confermare: ad esempio, i paesi nei quali la malaria rimane endemica avrebbero sviluppato alcune forme di parziale immunità contro il Covid. Interessanti anche gli studi compiuti dall’immunologo Kondwani Jambo, appartenente alla comunità scientifica Malawi-Liverpool-Wellcome-Trust Clinical Research Programme, il quale ha notato una significativa presenza di anticorpi fra i donatori di sangue del suo Paese. Nel dettaglio, circa l’81% della popolazione di Blantyre possiede questi anticorpi, mentre a Mzuzu il 71%. Anche il Sudafrica avrebbe registrato il 60% degli abitanti immunizzati dal contagio, a fine novembre 2021, prima dell’avvento di Omicron. “A guardare il numero dei test - ha esposto Jambo durante un’intervista alla radio pubblica americana Npr - avremmo detto che meno del 10% della popolazione si era infettato”.


Ecco dunque le ragioni per le quali l’Africa, sebbene la quasi totale mancanza di vaccini e la considerevole presenza di numerose forme di varianti del ceppo virale, si trovi sulla buona strada per il raggiungimento dell’immunità di gregge.

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