Booktok: il nuovo fenomeno del web
- Il Napoletano Espanso
- 12 set 2022
- Tempo di lettura: 2 min
di Sara Santonastaso

“I social sono tutta spazzatura, come il loro contenuto e impatto sociale”. Questa è solo una delle innumerevoli affermazioni più comuni riguardo i social. È possibile utilizzare questi strumenti per diffondere contenuti validi? La risposta ci arriva immediata, anche se molti non ne sono a conoscenza, e stiamo parlando del “Booktok”, un fenomeno digitale nato sulla piattaforma di Tiktok; potremmo definirlo un club del libro digitale, composto principalmente da giovani under 25, grazie al quale moltissimi ragazzi si sono avvicinati alla lettura.
Ma come funziona il “Booktok”? I creator dei contenuti pubblicano sul loro profilo Tiktok dei video inerenti ai libri che hanno letto, con immagini, canzoni e citazioni convincenti, per motivare il pubblico a comprare e leggere i libri consigliati. Moltissimi libri, dapprima sconosciuti, hanno beneficiato dell’effetto del Booktok, come la “La canzone di Achille” di Madelaine Miller e, anche su Amazon, il Booktok si fa sentire, poiché innumerevoli titoli sono accompagnati dalla scritta “Tiktok made me buy it” (Tiktok me lo ha fatto comprare). Inoltre, in moltissime librerie sono stati allestiti dei reparti appositi, che contengono i libri nominati sul Booktok.
I veri protagonisti, però, oltre ai libri, sono i Booktokers, coloro che devono essere in grado di attrarre l’attenzione del loro pubblico, anche con frammenti di video in cui piangono o si emozionano, spingendo così l’utente a chiedersi cosa ci sia di interessante in quel libro.
Non sono mancati attacchi e polemiche, come quello nell’articolo pubblicato da RollingStones: “Può un hashtag di lettura spopolare tra gli adolescenti che non sanno leggere?”, attribuendo anche meno valore qualitativo ai libri che vengono consigliati, poiché fatto, appunto, dai giovani.
Insomma, le case editrici osservano attentamente il Booktok, non solo per coinvolgere i più giovani al mondo della lettura, ma sfruttandolo anche come una vera e propria mossa di marketing, che è riuscita a sovvertire le classifiche dei libri più venduti. La casa editrice Bloomsbury, in Gran Bretagna, ha aumentato i propri profitti del 220%, e attribuisce questo successo al Booktok.
I libri sono rimasti fuori dal mondo della pubblicità: è stato violato l’affascinante mondo della lettura portandolo sui social, incentivando un meccanismo capitalista, oppure è un’iniziativa costruttiva e vantaggiosa che spinge i giovani ad accostarsi ad un mondo ormai da tempo considerato ambiguo?
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