Bene, bravo, bis: Mattarella presidente
- Il Napoletano Espanso
- 30 gen 2022
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 3 gen 2023
di Matteo Celentano

In occasione della Prima della Scala, una delle sue ultime uscite pubbliche, la platea aveva ringraziato e salutato il presidente uscente al grido di “bis!” e bis è stato. Per la seconda volta nella storia repubblicana il presidente eletto succede a sé stesso: Sergio Mattarella è stato rieletto Capo dello Stato dal Parlamento riunito in seduta comune al termine dell’ottavo scrutinio con 759 voti.
Si chiude con il finale più facile e scontato la saga Quirinale che ha immobilizzato il Paese per una lunghissima settimana e ha sancito il fallimento del sistema politico, incapace, per la seconda volta consecutiva dopo la crisi del Conte II, di fornire una soluzione efficace e innovativa in un contesto di grave difficoltà.
La candidatura del presidente Mattarella, nonostante la sua più volte manifestata contrarietà ad un secondo mandato, non era mai scomparsa dai radar grazie alla fortissima spinta esercitata dai Grandi elettori che, anche inviso alle direttive dei propri leader, hanno incessantemente scritto il suo nome sulle schede: dai 16 voti della prima votazione, passando per i 166 della quarta e i 387 della settima, fino ai 759 dell’ottava, il consenso trasversale dei parlamentari per il Mattarella-bis è stato sempre più evidente e non è stato possibile ignorarlo.
Dopo i naufragi delle proposte di Salvini e del centrodestra, che avevano portato anche alla candidatura della presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, e della trattativa per portare al Colle Elisabetta Belloni, i leader di maggioranza hanno stretto un accordo politico per la rielezione del presidente uscente e ne hanno ottenuta la disponibilità, a seguito di un incontro tra lo stesso Mattarella e i capigruppo dei partiti di maggioranza.
La rielezione di Sergio Mattarella testimonia la precarietà della politica italiana e lo sfaldamento del sistema bipolare: le grandi alleanze non esistono più. Il centrodestra, Matteo Salvini in primis, è il grande sconfitto, diviso sia nella sua coalizione che nel governo tra franchi tiratori e accuse reciproche; la situazione non è migliore nel centrosinistra con i sospetti del Pd sulle manovre di Conte e con quest'ultimo alle prese con le evidenti criticità interne al Movimento.
Si apre adesso una nuova fase politica che potrebbe avere ripercussioni anche sulla composizione del governo, che ha, dal canto suo, la necessità e il dovere di tornare ad un’azione piena per garantire agli italiani una risposta agli innumerevoli problemi legati alla situazione di emergenza ancora in essere.
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