Alfonsina Strada: prima donna al Giro d’Italia
- Matteo Daniele
- 24 mag 2023
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di Matteo Daniele

Per tutti gli appassionati di sport, il mese di maggio è dedicato ad un evento in particolare: il Giro d’Italia.
Questa competizione nacque a cavallo tra il XIX ed il XX, quando il ciclismo era il vero e proprio sport nazionale italiano. Nonostante questa disciplina sportiva sia stata progressivamente oscurata dall’avvento del calcio, il Giro d’Italia attira ancora oggi moltissimi appassionati da tutto il mondo. Alla corsa rosa, inoltre, sono legati molti aneddoti che sono entrati a far parte della storia del ciclismo mondiale. Uno di questi riguarda Alfonsina Strada, la prima (e finora unica) donna ad aver partecipato al Giro d’Italia maschile.
Correva l’anno 1924 ed allora, a differenza di oggi, non esisteva un Giro d’Italia completamente dedicato alle donne, bensì la partecipazione alla corsa rosa era consentita soltanto agli uomini.
Tuttavia, tra i ciclisti che quell’anno partirono da Milano c’era anche una donna: Alfonsina Morini, Strada da coniugata.
Alfonsina, donna moderna e fin da bambina appassionata di ciclismo, aveva già partecipato a due edizioni del Giro di Lombardia, ma quell’anno suo marito Luigi era stato internato in manicomio. La ciclista, allora, decise di prendere parte al Giro d’Italia affinché potesse vincere i soldi necessari al mantenimento della famiglia.
Con la sua iscrizione, Alfonsina suscito il disappunto di molti, ma il direttore della Gazzetta dello Sport Emilio Colombo le permise di partecipare. Alfonsina Strada percorse le prime tappe del Giro senza intoppi riuscendo, pur senza arrivare al traguardo tra le prime posizioni, a concluderle dignitosamente. L’ottava tappa, però, le fu fatale.
Il percorso, che collegava L’Aquila e Pescara, e le avverse condizioni meteo misero in seria difficoltà Alfonsina che, arrivata al traguardo fuori dal tempo massimo, fu ufficialmente esclusa dalla gara. Le fu concesso, però, prendere parte alle tappe seguenti.
A Milano, luogo di arrivo dell’ultima delle dodici tappe di quell’anno, solo trenta dei novanta ciclisti inizialmente iscritti riuscirono a tagliare il traguardo. Tra quelli, con sorpresa di molti, c’era anche Alfonsina che, seppur ultima, era riuscita a concludere il Giro d’Italia.
Da quell’anno non fu più permesso alle donne di prendere parte al Giro d’Italia fino a quando, nel 1988, non fu inventata una competizione completamente al femminile.
La vicenda di Alfonsina, come molte altre nello sport, insegna tutt’oggi che anche una donna, spesso considerata più debole e meno resistente dell’uomo, può prendere parte alle competizioni sportive e che tutto il mondo dello sport deve adeguarsi affinché siano garantite pari possibilità a tutti.
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