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23 novembre 1980: ricordando il terremoto dell'Irpinia

Aggiornamento: 19 lug 2023

di Paolo Calandra



23 Novembre 1980, una forte scossa colpisce la Campania e la Basilicata.I danni sono irreversibili. I programmi televisivi locali e nazionali di quella sera non parlano d'altro, trasmettono fredde e drammatiche immagini dei danni causati: case distrutte, macerie e rovine di quelli che erano i più bei borghi meridionali ma, soprattutto, immortalano i volti disperati di quella povera gente attonita, con il terrore negli occhi, persone a cui dopo il tragico evento non rimaneva più niente.


Migliaia di meridionali persero la vita, si stimò che i feriti fossero circa 8.848 e 2.914 i morti. I sopravvissuti avevano perso tutto, il terremoto aveva raso al suolo abitazioni a circa 280.000 cittadini, rendendoli sfollati, ma soprattutto aveva privato loro di riabbracciare i propri cari, amici e parenti, vittime sepolte dalle macerie.


Oggi da Avellinese vorrei poter dimenticare tale tragedia che ha devastato 41 anni fa la mia Terra, un paese di solidarietà, dalla grande storia e cultura, ma il pensiero di coloro che tanto hanno sofferto mi tormenta.


Il 23 Novembre 1980 sarà per sempre ‘il terremoto dell’Irpinia’, una data che vorremmo obliare ma che è doveroso ricordare. Richiamare ciò alla memoria è l'unico modo che ci consente di poter ricordare chi non è più con noi, di abbracciare e onorare la sofferenza vissuta da quelle famiglie che senza più niente hanno trovato la forza di combattere e di far ripartire un paese ormai distrutto.


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